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IL ROMANISTA Conte-Garcia, l’enigma gennaio

Rudi Garcia

(D. Giannini) – Juventus-Roma, la partita più sentita. Sempre. Da sempre. Per sempre. Stavolta anche quella con più incognite. A quelle che accompagnano ogni sfida del genere c’è da aggiungere quella di essere il primo appuntamento del nuovo anno, con le insidie che porta con sé la pausa natalizia. Le ha portate storicamente alla Roma, ma anche in casa Juve non possono stare tranquilli, perché Antonio Conte nelle uscite del primo mese dell’anno non ha propriamente un ruolino di marcia immacolato. Nella memoria di tutti c’è il cammino della Juve della scorsa stagione che, pur dominando il campionato, cominciò col piede sbagliato il 2013. Quattro partite di campionato e appena 5 punti, frutto della facile vittoria sull’Udinese e dei due pareggi per 1-1 contro Parma e Genoa. Due mezzi passi falsi più quello clamoroso col ko interno contro la Samp: 1-2 allo Juventus Stadium con doppietta di Icardi quando l’argentino faceva parlare di sé non per il gossip ma per le prodezze in campo.

Meglio per Conte era andata la stagione precedente con le vittorie contro Lecce, Atalanta e ancora Udinese con la sola delusione del pareggio 1-1 interno contro il Cagliari. Percorso analogo nella stagione 2010-2011, quella della promozione con il Siena. Da incubo invece il suo avvio del 2010. In quel campionato Conte era subentrato a Gregucci sulla panchina dell’Atalanta alla fine di settembre. Un cammino deludente fino al ko nel giorno della Befana contro il Napoli: 0- 2 in casa con reti di Quagliarella e Pazienza. Subito dopo arrivarono le dimissioni e quella sconfitta fu quindi l’unica uscita del suo gennaio. E prima ancora? I due anni a Bari sono stati diametralmente opposti. Nel secondo dei due a gennaio arrivarono 4 vittorie, ma quello precedente fu disastroso con un pareggio a Pisa e due sconfitte contro l’Avellino in trasferta e contro il Chievo in casa. Nel viaggio a ritroso nella carriera da allenatore di Conte manca solo la prima esperienza, quella ad Arezzo. Lì, dopo 5 pareggi e 4 sconfitte nelle prime 9 partite, venne esonerato il 31 ottobre 2006 per poi essere richiamato il 13 marzo 2007. Insomma per Conte quell’anno non ci fu affatto gennaio.

E Rudi Garcia? Per lui il gennaio di campionato è sempre stato cortissimo. Non certo per demeriti suoi, ma per il calendario della Ligue 1 che prevede la ripartenza dopo la sosta mai prima della seconda decade del mese. C’è spesso di mezzo la coppa di Francia, ma il campionato è un’altra cosa. E lì si gioca poco. Il minimo di partite disputate per lui arrivò nel primo anno al Lille, era la stagione 2008-2009 e la prima partita in programma era quella contro la sua ex squadra, il Le Mans, ma il match venne posticipato a metà febbraio. E così la prima di quell’anno fu la vittoria per 1-0 sul Rennes. Poi basta, perché il match successivo (il 2-2 esterno col Bordeaux) arrivò il 1 febbraio. Un solo match, dunque, ma anche nei tornei successivi non arrivarono mai più di 3 partite di campionato. Nel 2009-2010 il suo Lille esordì con un 3-1 al PSG, poi il ko esterno con il Sochaux e ancora una vittoria contro il Lens. Solo due partite nella stagione della vittoria del titolo e furono due vittorie. Male invece nei campionati 2011-2012 e 2012-2013. Ora però è un’altra storia, un altro mondo, sicuramente un altro campionato. Dopodomani sarà Juventus-Roma, sarà il 5 gennaio, sarà per Garcia praticamente un inedito.

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