«Uno stadio avveniristico». Ovvero quello della Roma. Quella che sarà la casa giallorossa del futuro. Che il progetto dell’architetto Dan Meis fosse piaciuto al primo cittadino si era già capito il giorno in cui la delegazione della Roma era andata a presentarlo in Campodoglio. Era il 9 dicembre, e il presidente Pallotta uscendo dall’incontro disse: «Abbiamo preso un caffè e parlato dello stadio. Siamo sulla strada giusta, c’è tanto lavoro da fare. Siamo tutti ottimisti».
Colpito dal progetto anche il Sindaco Marino, che ieri è tornato sull’argomento nel corso di una intervista a Radio Roma Capitale: «Ho incontrato Pallotta e mi ha fatto un’ottima impressione: un manager rigoroso, serio, con le caratteristiche dei manager americani, ha preso il comando e ha illustrato direttamente il progetto del nuovo stadio, uno stadio avveniristico».
Poi Marino si è soffermato sulle problematiche legate alla realizzazione del progetto. «Dal mio punto di vista lo stadio si potrà fare -ha sottolineato il Sindaco – se coniugherà l’investimento imprenditoriale ai vantaggi per la città, non solo per i tifosi ma anche per gli abitanti dell’area dove sorgerà, e senza aggravi per la viabilità». Sui tempi di realizzazione «la descrizione di Pallotta – ha concluso Marino -mi è sembrata improntata sulla serietà e sul rigore amministrativo».