(P.A.Coletti) – C’è una Roma che guarda al presente e una con lo sguardo rivolto al futuro. Il trait d’union di queste due anime giallorosse si chiama Miralem Pjanic. Il bosniaco si sente romanista, vuole vincere e giocare la Champions il prossimo anno con la Roma. La società e Garcia considerano il centrocampista un elemento fondamentale per la squadra di quest’anno e il mattone essenziale sul quale costruire quella del futuro. «Pjanic è incedibile» aveva scritto a chiare lettere la Roma su Twitter la settimana scorsa per respingere con fermezza le offerte arrivate dalla Francia. La conferma è arrivata ieri. «Quando abbiamo parlato con l’AS Roma per Pjanic abbiamo subito capito che sarebbe stato difficile averlo a gennaio – le parole del presidentedel Paris Saint Germain, Nasser Al-Khelaifi, rilasciate a L’Equipe-. La Roma lotta per il titolo con la Juventus, ci hanno detto che per loro rinunciare a metà stagione a uno dei loro giocatori più importanti sarebbe stato impossibile. I tifosi sarebbero impazziti».
Ci è voluto l’intervento del presidentissimo del PSG per chiudere una telenovela che dall’arrivo di Radja Nainggolan a Trigoria teneva in ansia i tifosi giallorossi. L’offerta dei transalpini per Pjanic è arrivata sul tavolo dei dirigenti giallorossi che, come avevano assicurato nei giorni scorsi, non hanno mai preso in considerazione la possibilità di privarsi del bosniaco. Ora la priorità è il rinnovo del contratto con scadenza giugno 2015. Blindare Pjanic con un contratto da circa tre milioni a stagione sarà la prima mossa dei dirigenti giallorossi dopo la chiusura del mercato invernale perché l’interesse del PSG per il centrocampista resta vivo e a giugno potrebbero ripresentarsi a Trigoria con un’offerta sostanziosa. Per ora, secondo alcune indiscrezioni riferite dall’emittente radiofonica francese RMC, la richiesta della Roma al PSG per Pjanic sarebbe stata di 55 milioni di euro. Richiesta che avrebbe spaventato i parigini convincendoli a virare su Cabaye, acquistato dal Newcastle per 24 milioni. Il mercato dell’immediato, dopo gli arrivi di Nainggolan e Bastos, non è ancora chiuso.
Restano tre giorni a Walter Sabatini, che resterà a Milano fino a venerdì sera quando chiuderà la finestra di mercato invernale, per trovare un centrale difensivo che sostituirà Burdisso venduto al Genoa. I nomi caldi restano quelli di Heitinga dell’Everton e di Paletta del Parma. Il difensore olandese ha un contratto in scadenza a giugno prossimo con il club inglese e ha espresso la volontà di cambiare aria al più presto. Su di lui c’è anche il Galatasaray anche se i turchi, sotto indicazione di Roberto Mancini, stanno per prendere Ranocchia dall’Inter. La Roma ancora non ha chiuso l’accordo con Jansen, il procuratore di Heitinga, perché vorrebbe verificare le possibilità di arrivare a Paletta. Il Parma per cedere l’argentino chiede almeno 7 milioni di euro. La Roma punta a prendere la metà del cartellino offrendone 3. Resta da convicere anche il difensore che, nell’anno che porta al Mondiale (Paletta può essere convocato anche dall’Italia di Prandelli) vorrebbe giocare con continuità. Si lavora per il presente mentre si sta già delineando la Roma del futuro. Ieri Sanabria, attaccante classe ’96 ex Barcellona, ha sostenuto le visite mediche con il Sassuolo. La Roma, una volta trovato l’accordo con il club catalano, ha “parcheggiato” il talento paraguaiano in Emilia. A giugno Sanabria sarà ufficialmente giallorosso.
Stessa sorte per Leandro Paredes. Il giovane fantasista argentino, prelevato in prestito dalla Roma per un’anno e mezzo dal Boca Juniors, sarà girato al Chievo fino a fine stagione. A giugno a Roma arriverà anche Salih Ucan, centrocampista classe ’94 del Fenerbahçe, nonostante ieri il suo agente, Omer Uzun, abbia smentito la chiusura dell’affare: «Ho sentito che c’è un interessamento della Roma per Salih. Anche se dalla Roma, al momento, non è arrivata nessuna richiesta ufficiale a me e al Fenerbahçe. Ora è sotto contratto con il Fenerbahçe. A giugno? Non lo so, vedremo cosa succederà. Di sicuro la Roma è un grande club, molto importante e con una grande tradizione in Italia».