(F. Bovaio) – Come l’anno scorso la prima partita dopo le feste di Natale non porta bene alla Roma, che la perde pesantemente in trasferta proprio come dodici mesi fa. Allora cadde a Napoli (4-1), oggi sul campo della Juve. Così per i giallorossi arriva la prima sconfitta in campionato dopo 17 risultati utili consecutivi (12 vittorie e 5 pareggi), la prima partita in cui subisce 3 gol, dopo che nelle precedenti 17 ne aveva presi solo 7e la prima di quest’anno in cui finisce con due giocatori espulsi.
L’ultima volta che aveva chiuso una gara in nove risaliva infatti al 26 febbraio del 2012, Atalanta-Roma 4-1, in cui i cartellini rossi toccarono a Osvaldo e Cassetti. E per la seconda volta nel torneo in corso i giallorossi hanno chiuso una partita senza segnare. L’altra era stata quella finita 0-0 con il Cagliari. Insomma, a leggere questi numeri la sconfitta di Torino sembra una vera e propria debacle, arrivata dopo i trionfi e gli allori vissuti da settembre a dicembre. Ma chi ha visto la partita sa che non è così, perché comunque a Torino la Roma se l’è giocata con personalità, almeno nel primo tempo, quando il punteggio era ancora in bilico. Tanto che alla fine lo stesso Buffon, molto onestamente, ha ammesso che la Roma lo ha impressionato per almeno sessanta minuti e che la Juve alla fine ha vinto solo grazie agli episodi, che le sono girati tutti a favore.
Bene, prendiamoci i complimenti ma riflettiamo sulla sconfitta di ieri per trarne beneficio. Perché oltre agli episodi citati da Buffon va anche detto che la Juve ha vinto perché è stata più cinica. Prima ha giocato da piccola squadra, tutta chiusa all’indietro con la consapevolezza che la Roma, finora, aveva sofferto soprattutto contro queste ultime. Poi ha segnato alla prima occasione utile e ha sfruttato una delle tante palle inattive che ha avuto nel momento topico della partita, sull’1-0 per lei e ad inizio ripresa, spezzando così le gambe ai giallorossi e le loro speranze di rimonta. La cosa che proprio questi ultimi non erano stati capaci di fare contro il Torino, il Sassuolo e il Milan, contro le quali, nonostante fossero passati in vantaggio, avevano subito rimonte enon erano poi stati capaci di chiudere le gare finendo col subire la rimonta.