(V. Meta) Questione di punti e non di punti di vista. Fra Roma e Juve ce ne sono sempre otto, per questo oggi pomeriggio all’Olimpico contro il Livorno non c’è alternativa al conquistarne tre e poi mettersi a sperare in un miracolo a Marassi. Fra i giallorossi e gli amaranto, invece, di punti ce ne sono trentuno, e basterebbe questo a far pensare a una partita senza storia. Invece c’è da scommettere che storia ci sarà, un po’ perché la Roma non vince in casa con il Livorno da otto anni, un po’ perché all’Olimpico vengono tutti a fare la partita della vita, Avramov in testa (Berardi non vale perché ha segnato quasi a tutte). L’anticipo delle 18 inaugura il girone di ritorno con una sorta di testa-coda, visto che la sconfitta della scorsa settimana contro il Parma è costata ai toscani l’ultimo posto in classifica insieme al Catania, oltre alla panchina di Davide Nicola, esonerato al termine di un girone d’andata vissuto quasi sempre in bilico. Spinelli ha scelto per la soluzione con Attilio Perotti (decisione poco gradita dai tifosi) e la squadra da giovedì è in ritiro alla Borghesiana.
In attesa della rivincita con la Juve in Coppa Italia, Rudi Garcia chiede concentrazione ai suoi e annuncia che non farà calcoli. «Quando ci sono tre partite in una settimana, il problema non è mai la seconda, ma la terza perché è lì che puoi accusare qualcosa dal punto di vista fisico – ha spiegato il tecnico -. Ma fra la Juve e il Verona ci sono cinque giorni, quindi non farò calcoli».
Niente turnover dunque? Difficile. Qualche cambio ci sarà, specie nei reparti in cui le alternative non mancano, vale a dire centrocampo e attacco. Francesco Totti, cui il Livorno ricorda il sabato maledetto dell’infortunio al crociato, va a caccia del gol numero 150 all’Olimpico, ma tutto fa pensare che oggi cominci la partita dalla panchina, lasciando il posto al centro dell’attacco a Mattia Destro, alla prima assoluta contro il Livorno. Con lui dovrebbero partire dall’inizio Gervinho, l’ideale per mettere in crisi la già fragile difesa amaranto, e uno fra Ljajic e Florenzi (a segno nella partita d’andata), con il serbo in leggero vantaggio. Il gol gli manca dal 29 settembre contro il Bologna, nelle ultime uscite è apparso in buona forma ma ancora impreciso (o sfortunato) sotto porta e oggi potrebbe avere una nuova chance per ritrovare la vena realizzativa.
Discorso in parte simile a centrocampo, dove ci sono quattro giocatori per tre maglie. Partendo dal presupposto che molto difficilmente Garcia adesso si priverà di Strootman, con l’olandese dovrebbero partire dal primo minuto De Rossi, al rientro dopo la squalifica e autore del suo unico gol in campionato nella gara d’andata, e Nainggolan, con Pjanic che beneficerebbe di un turno di riposo. Per l’ex Cagliari si tratterebbe della terza partita da titolare consecutiva, dopo le buone prove contro Sampdoria e Genoa. In questo caso, però, De Rossi sarebbe dirottato nel ruolo di intermedio di destra per lasciare il al belga il posto in regia e magari avvicinarsi alla porta. Probabile, comunque, che Garcia sciolga gli ultimi dubbi soltanto a poche ore dal fischio d’inizio.
Potrebbe cambiare qualcosa anche in difesa, dove Torosidis è dato per favorito su Maicon per una maglia da titolare a destra. Il brasiliano sembrava destinato a un turno di riposo già una settimana fa contro il Genoa, invece ha cominciato regolarmente la gara dal primo minuto, con tanto di rete del 3-0. Stavolta potrebbe lasciare spazio al greco, a segno in Coppa Italia contro la Samp, che in campionato non gioca titolare dal 31 ottobre, Roma-Chievo. Per il resto, sarà confermata la linea difensiva con Castan e Benatia al centro e Dodò sulla sinistra.