(D. Giannini) – Dalla Samp alla Samp. Quaranta giorni di passione. Dopo il ko doloroso, bruciante, di Torino la Roma e i romanisti sono subito andati in cerca di un punto fermo dal quale ricominciare. Le basi per ripartire le deve porre la squadra, ma il calendario fornisce un bell’appiglio, un bel sostegno per prendere in braccio una squadra che ha fatto fin qui sognare, che va coccolata, che non va abbandonata proprio adesso. Perché nulla è perduto, perché la Roma non ha mai pianto e mai piangerà, per citare Dino Viola. Eccola l’occasione per prendere in braccio la Roma, o meglio per abbracciarla con il calore della curva Sud, di tutto lo stadio Olimpico. Prendete il calendario, anche quello normale, non necessariamente quello calcistico. E cominciate a contare a partire da oggi fino al 16 febbraio, giorno della 24esima di campionato, la quinta di ritorno contro la Sampdoria. Quaranta giorni esatti.
Quaranta giorni pieni di Roma, pieni di partite in casa. Sei su sette partite, nella peggiore delle ipotesi. O meglio nell’ipotesi che non si vuole neppure prendere in considerazione, quella che prevederebbe l’eliminazione dalla Coppa Italia giovedì sera contro la Samp. Un rischio da scongiurare in ogni modo possibile. Perché la Coppa Italia è la Coppa della Roma, perché è una Coppa da rimettere al centro del villaggio insieme alla chiesa. Perché per fare tutto questo, dopo la Samp, bisogna passare per la Juventus. La possibilità di prendersi la rivincita subito, qui, in casa nostra. Per dimostrare che domenica avranno giocato meglio, avranno meritato di vincere, che sono stati più forti per una notte, ma che non sono più forti in assoluto. E allora se la Roma farà il suo dovere e supererà la Samp in Coppa, questa serie lunga quaranta giorni sarà composta da 8 partite di cui 7 in casa.
Ecco l’elenco: Dopo la sfida di giovedì sera, tornerà il campionato contro il Genoa per l’ultima del girone d’andata. Quello di ritorno partirà il 18 gennaio, ancora all’Olimpico contro il Livorno. Tre giorni dopo sarebbe il turno della sfida alla Juve in coppa. Poi a Verona contro l’Hellas per chiudere il mese di gennaio nell’unica trasferta vera di questa serie. Poi però si torna a Roma per affrontare prima il Parma, poi la Lazio (in teoria è in casa loro ma sempre Olimpico è) e infine di nuovo la Samp. Dalla Samp alla Samp, appunto, quaranta giorni esatti. Sette partite in casa su otto. E non finisce qui. Perché se la Roma dovesse riuscire ad andare avanti in coppa, dopo la Sampdoria e la Juventus si troverebbe a giocare la semifinale. Non più in partita secca, ma in gare di andata e ritorno. Le date sono già state fissate: il 5 e il 12 febbraio.
Ovvero proprio all’interno di questa sfilza tra le mura amiche. Tabellone alla mano, in semifinale la Roma incontrerebbe una tra Lazio, Parma, Napoli e Atalanta (paraltro tra queste solo il Napoli ha il numero di accesso migliore dei giallorossi in tabellone e quindi solo il Napoli avrebbe il vantaggio di giocare il ritorno in casa). E se dovesse essere derby, vorrebbe dire nove partite su dieci all’Olimpico (ma anche tre stracittadine in una settimana a cavallo tra il 5 e il 12 febbraio), sempre nei soliti quaranta giorni. Abbastanza per aiutare la Roma a risollevarsi, per spingerla verso grandi traguardi, per prenderla in braccio. Per abbracciarla, senza lasciarla più.