(F. Schito) Questione di stile. Se ne è sempre fatta una questione di stile. Sono però passati i tempi delle battute tra Dino Viola e l’Avvocato. Oggi meno orgoglio e più piagnistei contraddistinguono i battibecchi tra Roma e Juve.
A dare l’avvio ci hanno pensato le parole di Francesco Totti a ridosso della sfida del 5 gennaio: «Chi arriva alla Juve sa che deve vincere e, in un modo o nell’altro vincerà, qualche aiutino ce l’hanno sempre». Il netto 3-0 dei campioni d’Italia ha dovuto far ricredere il capitano giallorosso, almeno per quella gara. Ma dopo l’eliminazione degli uomini di Conte dalla Coppa Italia il treno del vittimismo lascia la capitale e prende la direzione di Torino.
L’esempio di maggior coerenza è quello di Gigi Buffon, che aveva così commentato le parole del numero 10 romanista: «Chiacchiere che stanno in bocca a tanti, servono come alibi a chi non vince». E infatti, dall’alto della sua signorilità, Buffon ha pensato bene di non dire nulla e lasciare direttamente il campo prima del fischio finale, per andare direttamente negli spogliatoi. Quando si dice rendere onore agli avversari.
Ma la Vecchia Signora ha in Conte il suo più strenuo difensore. L’allenatore bianconero si è presentato in sala stampa al termine della partita con un diavolo per capello: «A me sinceramente la palla sembra dentro un bel po’, di almeno un metro – afferma sull’episodio del gol annullato a Peluso – e poi basta vedere le reazioni dei giocatori della Roma, benedicono il fatto che il guardalinee abbia alzato la bandierina. E meno male che gli errori sono stati contro di noi, sennò sai cosa succedeva con la storia degli aiutini». Chissà che ne penserà Muntari…
Nell’etere romano e sui social network impazza lo sfottò, complice il blocco di Thohir per lo scambio, ormai in dirittura di arrivo, tra Vucinic e Guarin: «Tagliavento voleva espellere Benatia, ma poi Thohir ha bloccato tutto, sconcertante», scrive Marco M. su Facebook, mentre Edoardo replica: «I laziali piagnoni si lamentano perché la Juve si è presentata con le seconde linee» e di seguito si aggiunge il commento di Daniele Z.: «Rispetto alla Juve che è venuta a giocarsi la semifinale contro di loro, quella dell’altra sera sembrava il Brasile del ’70».
E ancora: «La palla era fuori, così come è fuori la Juventus dalla Champions League».
Lasciarsi alle spalle questa partita e gli sfottò è l’auspicio di entrambi i tecnici per non farsi travolgere nel turbinio delle polemiche e concentrarsi sul prossimo obiettivo con la certezza che tra trent’anni nessuno potrà dirà «Il gol di Peluso era bbono».
Questione di stile.