(A. Austini) – Chi l’avrebbe mai detto. Prima il Chievo pareggia a Napoli, poi la Lazio, proprio lei, che ferma la Juve regalano alla Roma un’occasione unica.
Vincere il «lunch match» di oggi a Verona significa innanzitutto blindare il secondo posto. Volendo guardare più in alto, un successo su un campo dove, derby veronese a parte, è passato solo il Napoli sarebbe il secondo messaggio in cinque giorni alla Juve che si ferma due volte all’Olimpico e potrebbe ritrovarsi i giallorossi a -6. «Per me non serve a niente parlare di scudetto – dice Garcia prima delle partite – perché non abbiamo il destino nei nostri piedi, c’è una squadra davanti noi. Dobbiamo vincere a Verona e stare pronti se in vetta c’è un calo». Intanto Totti & Co. hanno dimostrato di poter battere i rivali, almeno in uno scontro da 90 minuti. «Soprattutto per come abbiamo perso a Torino era importante vincere in Coppa – sottolinea il tecnico – non avevamo bisogno di sapere che siamo forti ma adesso siamo sicuri. E, soprattutto, abbiamo dimostrato che la Juve può perdere delle partite».
L’esame del Bentegodi non spaventa Rudi. «Andremo in trasferta per vincere», cosa che non accade dal 27 ottobre, giorno di Udinese-Roma. Rientrano dall’inizio Dodò e Ljajic a discapito di Torosidis e Florenzi, Benatia stringe i denti mentre Destro dovrebbe vincere il ballottaggio con Totti, ancora a corto di condizione. I problemini al ginocchio di Pjanic suggeriscono cautela sul suo impiego, mentre sul futuro Garcia si sente di sbilanciarsi nonostante la «chiamata» di Blanc da Parigi. «Ognuno è responsabile delle proprie parole. Quello che mi piace è la risposta della società: non c’è alcuna trattativa e Miralem non si vende. Punto. L’arrivo di Nainggolan può spingere Pjanic ad andarsene? Posso rispondere per lui – ribatte Garcia – e dire che il dubbio non esiste. I giocatori sono sempre felici di accogliere nella squadra altri compagni forti».
È stata la settimana dei saluti anticipati di Borriello, Caprari e Burdisso, quest’ultimo dovrebbe essere sostituito, ma Garcia, stavolta, non invoca un acquisto. «Abbiamo Jedvaj e Romagnoli, si può “abbassare” De Rossi. Per me non esiste nessuna urgenza e possiamo anche restare così». A sinistra Balzaretti potrebbe tornare agli sgoccioli del campionato, «ma abbiamo preso Bastos perché sappiamo che può giocare anche come terzino».