(E.Menghi)Una Roma modello europeo per battere la Juventus. La teoria di De Sanctis è a metà tra un auspicio e una provocazione: «Questa partita non è come le altre: è uno spartiacque. In Italia i bianconeri sono quasi imbattibili, perché il sistema italiano è indirizzato a far sì che la Juve sia più la forte, ma non mi riferisco solo a cose negative, piuttosto all’organico forte che hanno e al fatto che gli avversari, già prima di affrontarli, nell’approccio sono timorosi. Questo differenzia la Juve italiana da quella europea. In coppa le squadre non hanno condizionamenti».
I giallorossi secondi in classifica non hanno avuto impegni extra campionato per via di quella lontana finale persa contro la Lazio, ma non per questo non possono dimostrare di avere una mentalità europea a Torino: «Queste feste sono state utili per ricaricare le batterie, ne avevamo bisogno. È vero che non abbiamo le coppe, ma è stato un inizio di stagione importante. Non dovremo concedere nulla, non sarà facile, ma neanche per la Juve lo sarà. Per noi non aver mai perso una partita ed essere secondi a 5 punti è sorprendente.
Ed è vero che ti vai a giocare lo scontro diretto in condizioni non favorevolissime: 5 punti sono tanti, non devono diventare di più. Dopo analizzeremo la nuova classifica, ma fino alla fine può succedere di tutto». Parola di chi aveva promesso ai tifosi che avrebbero rialzato la testa dopo il 26 maggio: «Non pensavo che l’avrebbero rialzata così in alto, ma neanche pensavo che la Roma avrebbe fatto la comparsa. Il lavoro essenziale l’ha fatto Garcia, che ha dato ordine senza essere sergente di ferro».
Ma imponendo qualche regola: pochi dolci e tanta corsa anche durante le vacanze di Natale. Non sarà contento Buffon, che aveva augurato a Totti e compagni di mangiare tanti panettoni: «Tutti sono tornati in perfetta forma – assicura De Sanctis all’amico Gigi – senza un etto in più. Siamo carichi, snelli e in forma per dare filo da torcere alla Juve». L’obiettivo «pubblico» resta l’Europa, ma nello spogliatoio è lecito sognare: «È vero che non possiamo ragionare accontentandoci, ma non dobbiamo creare false illusioni. Ai tifosi dico che nel 2014 la squadra non lesinerà una goccia di sudore, perciò si può sperare che i risultati arrivino. Quei 41 punti sono figli del campo, tutti, senza nessun regalo». I tre punti a Torino sarebbero un bel regalo per il nuovo anno.