(T. Carmellini) Probabilmente la Juve è più forte della Roma, sicuramente lo è in questo momento. Almeno per quanto visto ieri sera a Torino dove la squadra di Garcia ha dominato per quasi un tempo, è calata in chiusura della prima frazione, ma è poi crollata nella ripresa: soprattutto dal punto di vista mentale. Brutto il fallo di De Rossi, chiara espressione di frustrazione sportiva per un giocatore fortissimo che forse si è visto sfuggire di mano, per l’ennesima volta, l’occasione della vita. Arriva così, nel modo più amaro, ma forse proprio contro la squadra più forte del campionato (e quindi giustamente), la prima sconfitta stagionale della creatura di Garcia. Quasi inevitabile.
Ma i giallorossi escono ridimensionati dello scontro diretto di Torino solo parzialmente. Anzi, per certi versi la Roma torna a casa rinvigorita, se non per il risultato almeno per il cuore, la voglia e il gioco espresso per buona parte della gara: prima del tracollo. Si era detto che alla Roma mancava carattere e invece con Garcia il gruppo si è trasformato e proprio contro la prima in classifica ha dimostrato di poter giocare alla pari finché la testa tiene. Un tempo praticamente a senso unico nel quale i giallorossi hanno concesso una sola occasione prima dell’inevitabile calo nel finale. Il problema è che quell’unica chance è bastata alla Juventus che ha sicuramente il merito di essere ancora la squadra più concreta del campionato. Non sempre gioca un bel calcio, sa incassare e quando meno te l’aspetti ti colpisce. In maniera inversamente proporzionale la Roma è bella, spumeggiante, gioca a tratti un gran calcio, ma continua a sbagliare troppo sotto porta e non ha nel pragmatismo la sua carta vincente. E contro questa Juve non ti puoi permettere di sbagliare: nulla. Capolista a +8 e ora più che mai i giallorossi devono iniziare a guardarsi le spalle.