(A. Serafini) Una vittoria, il merito di aver superato il turno e la soddisfazione di avere impreziosito la serata di fronte ad un Olimpico stracolmo. Sarebbe già tanto, se non fosse che il successo ottenuto contro la Juventus nasconda ancora molteplici significati dalle parti di Trigoria. Sì perché a poche ore dal colpo volante di Gervinho sotto la curva sud, la Roma ha già consumato il senso di rivalsa, ormai scavalcato dalla consapevolezza di essere sicuramente più vicini ai rivali «invincibili» affrontati soltanto un mese e mezzo fa.
L’armata di Conte passata prepotentemente sui giallorossi nella sfida di campionato a Torino ha dimostrato di avere i suoi punti deboli, costretta per di più ad incamerare la terza sconfitta (una per competizione) di una stagione che in Italia sta registrando numeri impressionanti. Una bella iniezione di fiducia per Garcia, felice di aver pareggiato il conto con il collega bianconero e ancora più sicuro di poter contare su una rosa di livello in grado di reggere o limitare i danni di fronte alla potenza juventina. Gli 8 punti di distanza in campionato continuano comunque ad essere troppi per immaginare un crollo della capolista, considerando che per il passo tenuto fino a questo momento da entrambe le formazioni sarà difficilmente migliorabile.
L’obbiettivo della Roma quindi rimane sempre lo stesso: tornare in Europa (possibilmente dalla porta principale) cercando di aumentare il distacco con le dirette inseguitrici Napoli e Fiorentina. Il sogno di ambire a qualcosa di più grande è al momento più complicato, nonostante la vittoria in Coppa Italia abbia rafforzato anche le convinzioni di molti giocatori, arrabbiati e delusi dopo il crollo accusato allo Juventus Stadium.
La Roma inoltre ha lavorato in questo senso anche sul fronte del mercato: il turnover applicato da Conte martedì all’Olimpico non è stato vissuto come elemento favorevole sulla vittoria della gara, considerando che sulla panchina giallorossa sedevano giocatori ugualmente definiti «titolari» come Pjanic, Destro, Ljajic e Dodò. L’arrivo di Nainggolan e Bastos hanno fornito e forniranno ulteriori soluzioni per il tecnico francese, esigente nelle richieste alla società per mantenere e migliorare il livello della squadra soprattutto nelle alternative. Superata la Coppa Italia infatti, lo sguardo è giù rivolto alla prossima insidiosa trasferta di Verona. La rotazione studiata da Garcia per affrontare la terza gara nel giro di 8 giorni prevederà probabilmente un turno di riposo per Totti e Florenzi che lasceranno il posto a Destro e Ljajic.
Possibile che lo stesso metodo verrà utilizzato anche per il centrocampo dove uno tra De Rossi e Nainggolan verrà richiamato in panchina per far posto a Pjanic, decisivo contro la Juventus nonostante l’inserimento del bosniaco sia avvenuto soltanto ad un quarto d’ora dalla fine della partita. Aspettando Balzaretti e Bastos, Dodò tornerà sulla fascia sinistra spostando inevitabilmente Torosidis sulla preferita corsia di destra. Il buon momento del greco infatti potrebbe convincere Garcia a far tirare nuovamente il fiato a Maicon, in modo da consentire una perfetta gestione fisica del brasiliano dopo le fatiche di coppa.