(A. Austini) – L’anno scorso la Juve «girò» a 44 punti, una base più che sufficiente per costruire il secondo scudetto consecutivo qualche mese dopo. Se la Roma battesse il Genoa oggi pomeriggio allo stadio Olimpico, avrebbe fatto altrettanto grazie a 13 vittorie, 5 pareggi e un solo doloroso ko nelle prime 19 partite. Eppure, nel campionato della mediocrità, 44 punti a metà cammino «rischiano» di essere 8 in meno di quelli della capolista.
La posta da conquistare contro i rossoblù vale comunque un record nella storia giallorossa, quindi non è il caso di farsela sfuggire: dopo il migliore avvio di sempre, con quel dieci-su-dieci da impazzire, Totti & Co. oggi possono regalarsi il girone d’andata più prolifico del club.L’ultima Roma di Capello si è fermata a quota 42, anche se il torneo 2003-04 era a 18 squadre e la proiezione sarebbe migliore. Lo stesso bottino, 42, lo ha messo insieme Spalletti al giro di boa del 2007-08.
Garcia può far meglio di tutti. E alla Juve sarà meglio non pensarci per un po’, almeno fino alla sfida di Coppa Italia del 21 da giocare chissà dove. «Io firmo sempre per fare 44 punti dopo 19 gare e spero di averli dopo la partita col Genoa – dice il francese – alla fine del girone d’andata la proiezione forse è da scudetto, ma è soprattutto da Champions. E quello che voglio io è tornare in Europa».
I numeri, in realtà, certificano una flessione piuttosto netta se paragonati a quelli messi insieme nelle prime dieci partite. «Quello è stato un percorso eccezionale – prosegue Rudi – e poi le statistiche si possono leggere anche al contrario. Non possiamo fare paragoni tra la prima parte e la seconda, perché all’inizio avevo tutti a disposizione, mentre dopo sono mancati Totti, Gervinho e altri». Oggi più che mai vale la parola «emergenza». Mancano tre squalificati – Castan, De Rossi e Ljajic – Balzaretti è ancora out insieme al giovane Romagnoli mentre Pjanic e Dodò sono convocati ma non al 100% della condizione. Ecco perché il bosniaco potrebbe essere risparmiato in avvio, spalancando le porte al nuovo cambio di modulo sperimentato proprio nell’unica occasione in cui è mancato De Rossi: il 4-2-3-1, stavolta con le forze fresche di Nainggolan da affiancare alla saggezza tattica di Strootman in mediana, e un attacco con Gervinho-Florenzi coppia d’esterni e Totti dietro a Destro.
Un indizio che conferma questa eventualità lo dà Garcia, prima in campo durante le prove tattiche (nascoste anche alle telecamere di Roma Channel) e poi in conferenza. «Il più adatto a giocare in regia tra i giocatori disponibili? Taddei. Possono farlo anche Strootman e Nainggolan, mentre Pjanic si allontanerebbe dalla zona dove lui è più importante per la squadra». Visto che Taddei difficilmente sarà titolare in due gare di fila, la soluzione con due mediani è probabile.
In difesa tocca di nuovo a Burdisso, perché «Jedvaj deve ancora imparare tutto»spiega il tecnico sull’unico ragazzo della rosa non ancora schierato insieme a Romagnoli nonostante i 5 milioni investiti in estate. «Ma mi sembra che qualche giovane con me giochi. La qualità non è un problema d’età». Come a dire: se Sabatini li compra bravi, io non ho problemi a mandarli in campo.