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IL TEMPO Sos Roma, Balzaretti operato

Balzaretti

(A. Austini) Dall’altra parte del mondo sperava di andarci a giugno, per giocare i Mondiali. Invece Balzaretti è volato negli Stati Uniti per entrare in una sala operatoria e non sa più quando tornerà in campo. Pallotta è intervenuto in prima persona e lo ha messo nelle mani dei suoi medici di fiducia a Boston, che ieri hanno rimosso una piccola «ernia sport», la causa della pubalgia che tormenta il terzino dal 10 novembre, il giorno di Roma-Sassuolo.

Balzaretti è partito giovedì ed è stato subito visitato all’University of Massachusetts, una struttura di primo livello a cui si affidano anche i Boston Celtics. Si è deciso per l’operazione immediata, eseguita ieri nella mattinata americana in «day surgery», quindi con dimissioni immediate. La prognosi è di sei-otto settimane, ma in realtà i tempi di recupero potrebbero allungarsi fino a 3 mesi, a seconda della velocità con cui i tessuti saranno rigenerati. Nel frattempo la stagione della Roma sarà finita o quasi, e con lei se ne andranno le ultime possibilità per Balzaretti di rientrare nelle grazie di Prandelli.

Una brutta botta per il ragazzo e un caso medico, l’ennesimo a Trigoria.Lo stesso tipo di intervento, considerato di «routine», era già stato suggerito al difensore durante un consulto svolto a fine 2013, privatamente, a Villa Stuart: il professor Antonio Guglielmi, chirurgo specializzato nella cura dell’«ernia sport», aveva indicato la necessità dell’operazione, con la possibilità di rinviarla a fine stagione grazie a una terapia «conservativa». I medici della Roma, invece, hanno provato con altri metodi ad accelerare il recupero. «Tutti gli accertamenti svolti anche presso altre strutture hanno escluso patologie che necessitino l’intervento chirurgico» aveva detto il 20 dicembre Francesco Colautti, responsabile dello staff sanitario giallorosso. Nel frattempo Balzaretti ha chiesto anche un consulto esterno a uno specialista di Venezia e ha iniziato una cura a base di laser e ultrasuoni a Trigoria. «Ma un giorno sta bene, un altro no» ha raccontato Garcia, che ha chiesto e ottenuto dalla società un sostituto (Bastos) dopo aver perso ogni speranza di riavere a disposizione Federico in tempi brevi.

La gestione confusionaria dell’infortunio ha smosso persino un Pallotta a dir poco perplesso e fatto traboccare un vaso già colmo da mesi: a Trigoria sono rimasti in pochi a fidarsi di uno staff medico dimissionario. Sì, perché il coordinatore Gemignani – scelto da Baldini – ha rimesso il suo mandato nelle mani della società a inizio stagione, nel pieno del calvario di Destro, ma i dirigenti hanno deciso di proseguire il rapporto fino al termine del campionato.

Il caso del centravanti marchigiano ha aperto la prima crepa: operato al ginocchio a gennaio 2013 dallo stesso chirurgo, Giuliano Cerulli, che intervenne su Burdisso (con risultati non graditi dall’argentino), Destro è tornato ad essere un calciatore integro quasi un anno dopo. L’infortunio di Totti ha scoperchiato di nuovo il problema: secondo i medici giallorossi doveva operarsi per ricostruire il tendine, mentre ha avuto successo la terapia a base di fattori di crescita prescritta dall’ortopedico di fiducia del capitano, Pierpaolo Mariani. E che dire di De Rossi, frenato per quasi due mesi da un banale infortunio all’alluce?
Il divorzio con Gemignani e i suoi due collaboratori Colautti e Fioretti è scontato, a breve verrà scelto un nuovo responsabile (De Nicola del Napoli è più lontano) a cui verrà affiancato anche l’attuale responsabile sanitario delle giovanili di Trigoria, Riccardo Del Vescovo. Garcia e i giocatori li aspettano con ansia.

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