Alla vigilia di Juve-Roma sono molti gli ex o gli addetti ai lavori a dire la loro sul match scudetto che andrà in scena stasera allo Juventus Stadium. E’ il turno di Angelo Di Livio, che inizia parlando delle sue esperienze: “Io non riuscivo mai a dormire nelle vigilie, c’erano tante pressioni e rivalità. Però credo sia il caso di chiudere le polemiche su Calciopoli. La Juve ha pagato, voltiamo pagina. Gli hanno tolto due scudetti e sul campo era la squadra più forte. Io ero bersagliato di insulti dai tifosi, perché romanista. Mi consideravano un “traditore”. Però contro la Roma giocavo bene perché speravo che mi riprendessero, visto che venivo da quel vivaio”.
Sulla forza delle due squadre: “Juve più forte soprattutto a centrocampo. Hanno speso solo 12 milioni per Vidal e hanno una mediana competitiva a livello internazionale. Questo significa che la società ha lavorato bene. Poi Pogba è un giocatore fenomenale. Io schiererei un 4-3-1-2 perché lasciare fuori Marchisio mi pare un lusso. Rinuncerei ad Asamoah, la sciando Chiellini a sinistra. Con un uomo fra le linee come Marchisio la Juve potrebbe scardinare la grande forza della Roma, che sta nei centrali difensivi e nella copertura che assicura De Rossi. E poi mi aspetto di vedere Ljajic in campo. Strategicamente importante. Io ai giallorossi invece toglierei Gervinho. L’ivoriano può spaccare la partita, in campo aperto è micidiale”.
Conte e Garcia: “Antonio come mentalità somiglia a Lippi. E non sembri strano il suo essere duro sul lavoro. Perché non è un controsenso ma chi più gioca ha più bi sogno di allenarsi. Garcia è stato bravissimo negli aspetti psicologici e a ridare un ordine tecnico e tatti co alla squadra. Per gli equilibri che ha saputo dare, mi sembra possa essere paragonato a Capello”.
Fonte: Gazzetta.it