(M. Pinci) – A Milano l’appuntamento annuale tra allenatori, capitani e dirigenti li ha messi di fronte, ancora. Si sono salutati, ma senza slancio, perché la stima sì, si può, ma la simpatia proprio no. Rudi Garcia e Antonio Conte sono così: dividono la lotta per lo scudetto, ma a piacersi proprio non riescono. Il francese ha aperto al collega le porte di Trigoria, lo juventino lo ha ringraziato pubblicamente. Ma le frecciate non sono mancate. «Possiamo dire che un allenatore italiano è stato bravo a preparare la partita », rideva Conte dopo il 3-0 a Torino sul rivale. Gli elogi a Garcia nel ciclo delle 10 vittorie li ha sofferti, quella la sua rivincita, marcata dal più gelido dei pensieri: «Io come lui? Io ho già vinto in Italia…».
Rudi in fondo complimenti non gliene regala: «So che ha vinto, è un bravo allenatore…». Difficile pensare che allo juventino la sintesi sia piaciuta. Le loro strade non si incroceranno più fino all’11 maggio, penultima di campionato. Ma continueranno a sfidarsi a distanza. Percorsi simili: la Roma incrocerà la Lazio a cavallo delle semifinali di coppa Italia, e i derby potrebbero essere tre. La Juventus affronterà il Torino tra l’andata e il ritorno del debutto in Europa League con il Trabzonspor. Intanto De Sanctis rilancia la sfida: «mancano 17 partite, abbiamo riaperto il campionato. E a Reina dico: il rigore era nettissimo».
Mercato: Sabatini sceglie il centrale. In ballo Paletta, Toloi e Heitinga. Il centrale olandese dell’Everton vuole la Roma: l’agente Lansen è in Turchia, ma prima di chiudere con il Galatasaray aspetta Sabatini. Per Paletta il Parma chiede troppo. Dubbi sul passaporto comunitario del brasiliano Toloi. Forse già oggi la parola fine sulla scelta del vice Burdisso.