(M. Pinci / L. Serloni) – Sport sì, ma prima di tutto “entertainment” per dirla all’americana. Il partner principe dell’operazione “Stadio della Roma” sarà la Disney. Che nell’area intorno agli spalti ha già pronto il progetto di una mini “Eurodisney”: insomma un parco a tema dove il football sarà il protagonista indiscusso. La partita è apertissima. E in palio c’è la realizzazione dello stadio.
Il sindaco Marino e il presidente romanista Pallotta hanno già posto le basi, nell’incontro dello scorso dicembre, per l’intesa sulla realizzazione di un impianto di proprietà del club giallorosso ma che sarà realizzato dal costruttore Parnasi. Dopo aver ricevuto il progetto, però, il Campidoglio ha risposto con entusiasmo. Ponendo le proprie condizioni perché lo stadio dei sogni sorga nell’area scelta da Pallotta e soci, quella di Tor di Valle: «Le infrastrutture devono essere a carico del costruttore», hanno chiesto gli uomini del sindaco ai delegati giallorossi. In fondo, lo prevedono le norme, per cui gli oneri urbanistici di strutture private sono regolarmente a carico del costruttore. E uno stadio costruito sul terreno in cui sorge il vecchio ippodromo, necessita almeno di una nuova uscita del Grande raccordo anulare, e di una stazione ferroviaria riservata sulla linea che collega Roma e Fiumicino.
Costi ingenti, ma il presidente statunitense della squadra non ha chiuso le porte. Chiedendo, in cambio, una cubatura maggiore rispetto ai metri cubi previsti dal progetto iniziale. Si parla di 30mila metri cubi da destinare soprattutto ad attività commerciali: uno store dello sponsor Nike, negozi per attività di marketing e di intrattenimento. E, soprattutto, uno spazio da dedicare ai più giovani.
La novità è un parco a tema in stile Eurodisney. Sarebbe questa la grande attrazione prevista nell’area intorno allo stadio dal progetto firmato dall’architetto americano Dan Meis. Uno spazio per i bambini ma che coinvolga anche gli adulti, a tema calcistico, molto simile a quello realizzato alla periferia di Parigi, con ristoranti in cui sia i menu sia l’ambientazione faccia pensare a stadi, campi e spogliatoi. Firmato, ovviamente, dal colosso americano dei cartoon, partner della Roma da ormai due anni.
Un marchio, la Disney, che sarà interlocutore privilegiato nell’intera struttura dello stadio (anche attraverso l’altro brand di famiglia, la Espn). Il parco tematico sarà dedicato al calcio con negozi, ristoranti con vista spazi commerciali, la sede sociale del club giallorosso e tutta l’area di allenamento della squadra, in modo da spostare “«l’obsoleta Trigoria» — così l’ha definita Garcia nella sua biografia — in un nuovo spazio con strutture avveniristiche. E poi un campo dedicato alla squadra Primavera, persino un campus, per i giovani calciatori in arrivo da fuori, in modo da legare a doppio filo l’attività sportiva e quella scolastica.
Un’idea piaciuta molto in Campidoglio. Da dove però chiedono di trovare spazio, in questo spazio interamente pensato per il football, anche per una zona dedicato alla comunità, che non renda la struttura dello stadio un polo ad esclusivo appannaggio dei tifosi e della società giallorossa, ma fruibile anche dai cittadini locali: una biblioteca, un parco, ancora l’idea è da delineare nella forma. Nella sostanza, però, resta la volontà di entrambe le parti di raggiungere un accordo per dare forma a un nuovo polo cittadino, che possa migliorare i collegamenti con la zona e dare alla Roma lo stadio dei sogni.