JUVENTUS:
Storari 6; Barzagli 6, Bonucci 5, Chiellini 6,5 (dal 46′ Ogbonna 5,5); Isla 5,5, Marchisio 6, Pirlo 5,5, Vidal 6, Peluso 6 (dall’80’ Tevez s.v.); Giovinco 5 (dal 76′ Llorente s.v.), Quagliarella 5
All. Conte 5,5
ROMA:
De Sanctis 6: L’uscita al 69′ con Peluso in agguato fa venire i brividi ai 60mila dell’Olimpico. Per il resto non è molto impegnato se non con qualche rinvio di troppo con i piedi, nei quali palesa vecchi imbarazzi tecnici. All’arrembaggio!
Maicon 7: Dietro non copre diversi inserimenti di Peluso (in uno arriva anche il gol, annullato perchè il pallone ha già oltrepassato la linea di fondo) ma davanti è a dir poco una spina nel fianco. Salta i dirimpettai con disinvoltura, tiene botta nei contrasti, garantisce appoggi semplici ai compagni e non spreca un pallone. Uno dei pochi a creare superiorità numerica anche negli spazi intasati del primo tempo. Ala!
Benatia 7: Delle difficoltà con Giovinco erano prevedibili non foss’altro per gli oltre 30 cm di differenza di statura. Il fallo che gli costa il giallo è molto al limite e viene forse interpretato male da Tagliavento. Va più a suo agio quando c’è da contrastare lo strapotere aereo di Llorente, ingaggiando uno dei suoi duelli all’ultimo sangue. Ne esce come sempre vincitore!
Castan 7: Segue il collega senza sbagliare un’uscita. Quagliarella viene praticamente annullato e lui ne è il maggiore responsabile. Trova difficilmente lo spazio giusto per impostare con il suo mancino e a volte ne escono fuori degli errori di misura. Mantiene alto il suo standard stagionale confermandosi giocatore trasformato rispetto ad un anno fa. Galvanizzato!
Torosidis 7: Viene scelto al posto di Dodò e ripaga a pieno la fiducia del mister con una prova diligente e di grande sacrificio. Non ha il sinistro per arrivare sul fondo e crossare, finendo quindi per rientrare sistematicamente con il destro verso il centro del campo. Prova la conclusione dal limite dopo il gol del vantaggio e per poco non infila il raddoppio. Affidabile!
De Rossi 6,5: Alza la diga davanti alla difesa costruendo un pacchetto compatto al centro per impedire pericoli dalle parti di Morgan De Sanctis. Scala con i tempi giusti ed è chiamato all’impostazione con un ritmo più elevato del solito. I lanci in profondità non vanno sempre a buon fine ma quest’oggi non ne risente nessuno. Mezzo voto in meno per un pallone sanguinoso perso alla mezzora del secondo tempo in un contrasto con Isla che permette al cileno di involarsi in campo aperto e di sfiorare la rete del vantaggio. Sbavatura!
Nainggolan 6,5: Parte con una sagacia tattica che fa rabbrividire, aggredendo Pirlo ad ogni pallone toccato e ribaltando l’azione ove possibile. La sua fisicità si sposa alla perfezione con quella juventina finendo per donare più equilibrio alla sfida. Forse non abituato a questi ritmi, cala abbastanza nel finale senza togliere comunque mai la gamba. Uomo-pressing!
Strootman 7,5: Un giocatore pazzesco. E’ inutile continuare a elogiarlo con le solite parole anche perchè ormai sarebbero finite e bisognerebbe passare ai neologismi. Oltre a tutto quello che già sappiamo, ci mostra una qualità in più e cioè la corsa sul fondo per il cross che premia Gervinho. La sua forza è anche quella di far diventare possibili debolezze personali in punti di forza spaventosi, come la velocità. Mostruoso!
Florenzi 6: L’applicazione è sempre massima qualcosina meno la riuscita nelle giocate cardine. Non ha lo spazio giusto per innescare le sue doti e finisce per incaponirsi. Qualche scambio ravvicinato con il capitano da cui però, non nasce nulla di particolarmente buono. La sensazione è che in gare tatticamente chiuse la sua azione perda di incisività. Bloccato!
Totti 6: Non la miglior serata per il numero 10 giallorosso che sente la sfida in modo particolare. E come di solito gli accade, ecco comparire la sindrome derby, con il nervosismo che non gli permette di essere il fenomeno che tutti conosciamo. Se a questo aggiungiamo una buona gabbia costruitagli appositamente da Conte, abbiamo il quadro di una prestazione appena sufficiente. Opaco!
Gervinho 7,5: All’inizio si era quasi tutti concordi nel dire non fosse nel momento più brillante della sua stagione. Con il passare dei minuti la sensazione diventa una conferma, con palloni persi, piroette su se stesso e dribbling mancati ad acuire la convinzione. Poi la luce, un brivido e quella palla girata con un mezzo tacco sul gol di Strootman a bucare la porta di Storari e a prendere per mano la Roma verso le semifinali di Coppa Italia. Si sarà mangiato caterve di gol, ma nel momento importante tira fuori lo spirito del bomber. Man of the match!
Pjanic (dal 74′ per Florenzi) 7: Risponde nel modo migliore alle voci di mercato. Entra dalla panchina con una verve e una voglia da far invidia ai titolari. Mette il piede nell’azione del gol, anzi a dir la verità la crea lui con un pallone recuperato e l’assist per Strootman. Gestisce magnificamente il pallone nello scorrere degli ultimi istanti congelando di fatto il risultato. Devi restare, Pastore non serve!
Ljajic (dall’82’ per Totti) s.v.: Qualche minuto per far vedere che ci tiene e che fisicamente è forse vicino al top della condizione.
All. Garcia 8: La sfida del 5 gennaio è stata di grande insegnamento e il tecnico francese ne trae giovamento. Mette un uomo fisso in pressing su Pirlo, limitando la fonte di gioco principale, Inserisce Torosidis per avere una copertura più sensata sulla sinistra, chiede uno sforzo particolare agli attaccanti per impedire a Bonucci di impostare in libertà e setta la squadra in modo più guardingo per evitare le infilate patite nell’ultima occasione. Questa volta la strategia è dalla sua parte e la sfida tattica la porta a casa lui. Rivincita!
Arbitro Tagliavento 5: La decisione sul presunto fallo di Benatia su Giovinco è sbagliata in ogni caso, visto che se c’è il fallo (probabilmente no) allora c’è anche l’espulsione. In un partita così tirata e con due gialli già estratti da parte giallorossa, è impossibile vedere il primo ammonito per la Juventus solo dopo l’ora di gioco e per proteste. Non sembra all’altezza di certi match!
A cura di Angelo Maria Papi