(F. Maccheroni) – Sabatini ha risposto al primo scivolone giallorosso, il 3-0 con la Juve, con Nainggolan. È stato facile (si fa per dire), perché tutti sapevano che serviva un centrocampista migliore di Bradley, ma nessuno chiedeva a voce aperta. Sabatini ha potuto lavorare come gradisce, sotto traccia. Ora, la decisione di Garcia, di condividere pubblicamente le sue preoccupazioni su una difesa che conta tre giocatori per due ruoli (Dodò, Maicon e Torosidis) ha aperto una discussione che Sabatini avrebbe preferito tenere dentro Trigoria. Pazienza.
Un grande club si vede in queste circostanze (quante volte Conte ha alzato la voce?) e siamo certi che Sabatini e Garcia concordino che questa situazione rientra nel gioco delle parti, non siamo al braccio di ferro. Di ferro deve restare la determinazione mostrata fin qui nel crescere questa squadra. Anche la dichiarazione di Burdisso non è passata inosservata: l’argentino sapeva dall’inizio della stagione che sarebbe stato in panca, ora pretende di giocare. Poteva pensarci prima: adesso ha il dovere di rispettare le esigenze della Roma: che vengono prima di lui, di Sabatini e dei Garcia. riproduzione