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PALLA AL CENTRO PER RUDI I più e i meno della sfida contro il Genoa

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Nuovo appuntamento per la rubrica di GazzettaGiallorossa.it, che si sofferma su quanto fatto nel corso dei 90 minuti di gioco contro i rossoblu genovesi, sottolineando positivamente e non, le migliori azioni e giocate messe in scena sul rettangolo verde.

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La rovesciata di Florenzi. Nella settimana in cui il gesto tecnico più bello e spettacolare del calcio compie 100 anni, il centrocampista della Roma e della Nazionale italiana impreziosisce il suo ritorno in campo da titolare con una gemma di rara bellezza pronta ad entrare di diritto nel grande libro della chilena o chilenita. In onore di Roman Unzaga, calciatore cileno, primo ad eseguirla nel lontano 1914. Avvitamento spettacolare quello del talento cresciuto nel settore giovanile della squadra giallorossa sfruttando al meglio una palla alzata in area di rigore: la sfera impattata alla perfezione bacia il palo alla sinistra di Perin e termina la sua corsa in fondo al sacco tra l’incredulità iniziale da parte di tutti (protagonista incluso) e la gioia finale per un gol incredibile quanto irripetibile. Vai Fernandez è tua… 

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Primo tempo spaziale. La paura dopo la sconfitta dello Juventus stadium era quella di un possibile contraccolpo psicologico in casa romanista. La risposta arriva secca sul campo prima nella vittoria in Coppa Italia contro la Sampdoria e poi, di nuovo sull’asse Roma-Genova, con la schiacciante affermazione contro i rossoblu, sempre tra le mura amiche. Bastano 45′ alla squadra di Garcia per chiudere la pratica rendendo la seconda frazione una passerella grazie alla memorabile rete firmata da Florenzi, il destro vincente di Capitan Totti, di nuovo in gol all’Olimpico a più di un anno di distanza, e il suggello di Maicon con il numero 24 in questo caso in versione uomo assist.

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Un centrocampo da grande. Nonostante l’assenza forzata di Daniele De Rossi per squalifica la zona nevralgica del campo rimane il vero valore aggiunto della banda Garcia. Strootman, Pjanic e il neo acquisto Radja Naninggolan dettano i tempi e al tempo stesso bloccano sul nascere qualsiasi sortita offensiva costruita dalla squadra ospite. Risultato un possesso palla del 66% e la goleada finale conclusa dalle rete di Benatia (quinto centro in campionato per il centrale difensivo ex Udinese e titolo per il momento di miglior bomber della squadra assieme a Florenzi) per il poker servito.

Le occasioni di Destro. Dopo il rientro fulmineo con la Fiorentina, seguito dai timbri con Milan e Catania, è arrivato il primo momento di appannamento per il centravanti ascolano che fallisce due comode palle gol a pochi passi da Perin, sempre perfettamente innescato dal sinistro di Strootman. Prima in estirada allarga troppo la conclusione alla destra del portiere genovese, poi spara alto sopra la traversa quando sarebbe bastato un morbido tocco sotto. Prolificità perduta.

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Calvarese che confusione. La giacchetta nera crea scompiglio al 15′ della ripresa quando Matuzalem, chiamato da Gasperini al cambio con Cofie, ironicamente incita i tifosi giallorossi ad aumentare la dose di fischi a lui riservata (peccato originale il suo passato in biancoceleste), inducendo Tagliavento a richiamare il fischietto di Teramo per estrarre il giallo nei confronti del centrocampista rossoblu. Unico problema la dimenticanza da parte di quest’ultimo di aver già ammonito il calciatore per proteste durante la prima frazione di gioco ritardando così il rosso e costringendo il povero Cofie, appena subentrato, ad abbandonare nuovamente il campo per poi prendere poco più tardi il posto di Bertolacci. Facciamo attenzione. 

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La velocità di Gervinho. La sua arma migliore sta diventando paradossalmente un pesante limite. Corre talmente tanto da perdere il tempo sul pallone e fagocitare una quantità inverosimile di occasioni da rete. Basta vedere la sgroppata in conclusione di primo tempo con il pallone scaraventato addosso a Perin là dove era più facile segnare che sbagliare. La metodicità di centrare gli estremi difensori, a pochi passi dalla linea di porta, sta diventando una consuetudine pericolosa. Bisognerà farci l’abitudine, ma gli vogliamo bene lo stesso.

A cura di Papi&Piccinini

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