Il tempo sta per scadere e i nodi imposti dalla Uefa con il suo Fair Play Finanziario verranno presto al pettine delle più importanti società europee. Dopo aver analizzato i conti, in regola, di alcuni top club europei, nella seconda delle quattro puntate del dossier, analizziamo la situazione delle società italiane. Ricordiamo le due regole principale del FPF: i costi non devono superare la massima deviazione consentita rispetto al pareggio di bilancio (45 milioni nel primo periodo di monitoraggio, circa 30 milioni nel trienno a partire dal 2018/19) e i debiti devono essere pagati puntualmente. Per fare il punto della situazione a pochi mesi dalle prime eventuali sanzioni, abbiamo incontrato Paolo Ciabattini, autore del libro “Vincere con il Fair Play Finanziario” e grande esperto di calcio business.
La Roma si presenta con una perdita aggregata pari a 92 milioni di euro, ben oltre la massima deviazione consentita. Deducendo però gli stipendi (35) milioni circa e parte dei costi relativi al settore giovanile, si avvicina di molto alla massima deviazione consentita. Il fatto di non partecipare alle competizioni europee della stagione in corso, permetterà però alla Roma di evitare i controlli e quindi le sanzioni relative al primo periodo di monitoraggio. Migliore sarà il bilancio 2014 che dovrebbe chiudere vicino al pareggio confermando la perdita aggregata di 60 milioni circa sui tre anni, ma con un trend in netto miglioramento. Prevedo una sanzione molto leggera in riferimento al secondo periodo di monitoraggio. Il capitale netto è negativo. Questo potrebbe significare un’ulteriore sanzione.
Fonte: sportmediaset.it