Sono passati sette mesi dal 26 maggio ma sembrano un’eternità. Tantissime cose sono cambiate dal quel giorno: la Roma di Garcia iniziava la sua stagione sotto l’onda di una feroce contestazione,Baldini rassegnava le proprie dimissioni, passando il potere al ds Sabatini.
Libero da altre figure dirigenziali, Sabatini si è messo a lavoro per costruire quella che è una delle squadre più forti dell’attuale campionato. Nonostante le accuse di essere laziale, per tutta l’estate non ha parlato con la stampa e si è messo a lavoro per esaudire le richiesta di Garcia.
Dopo la sconfitta del 26 maggio, il ds ha cambiato strategia, puntando su uomini di personalità e tralasciando il progetto di una squadra meno figlia delle utopie ma più vicina alla realtà. Arrivarono cosi gente d’esperienza come De Sanctis, Maicon e Benatia per finire al grande colpo di mercato, Kevin Strootman.
A gennaio, la grande accelerata: subito l’acquisto di Nainggolan dopo la tremenda sconfitta contro la Juventus, il completamento della rosa con Bastos, alcune cessioni per alleggerire il monte ingaggi e una nidiata di giovani per costruire la Roma del futuro.
Fonte: Corriere dello Sport