Confrontarsi e discutere su norma e sanzioni sì, aprire alla libertà di insulto negli stadi no. Il presidente della Federcalcio, Giancarlo Abete, interviene sulla chiusura di curve e distinti dell’Olimpico. «Se passasse una dimensione in cui questa realtà viene depotenziata in termini sanzionatori dice Abete assisteremmo a una libertà d’insulto generalizzata». Per il capo della Figc questa «dimensione», insomma i cori discriminatori, «ha interessato alcune grandi tifoserie ma non si è manifestata in tanti altri club professionistici. Il contrasto è più di carattere sociologico che normativo».
Pare di capire: aggiustamenti possibili, stravolgimenti no. Intanto la Roma depositerà oggi il ricorso contro la chiusura dei distinti sud per RomaInter. Domani il caso sarà discusso dalla Corte di Giustizia Federale. Con un no, toccherebbe all’Alta Corte del Coni. La Roma spera che si possano riunificare i fascicoli e prendere una decisione su tutti e due i casi (curve e distinti) martedì 25. Interviene pure il Codacons con il suo presidente Carlo Rienzi, che chiede alla Roma il rimborso anche per gli abbonati: «Avere indietro i soldi è un diritto se viene impedita la possibilità di accedere allo stadio, per responsabilità di terzi».