(F. Ceniti) – Se le statistiche hanno un significato, allora i tifosi dell’Inter avranno accolto con favore la designazione di Mauro Bergonzi per la sfida di domani contro la Roma. E’ stato proprio l’arbitro di Genova a concedere l’ultimo rigore in favore dei nerazzurri: 8 maggio 2013, a San Siro l’avversario era la Lazio, quando nella ripresa un fallo di Cana su Guarin mandò sul dischetto Alvarez.
Il resto non è un bel ricordo per gli interisti, perché l’argentino scivolò prima di battere e il pallone finì in tribuna. Magic moment Detto questo, la gara di domani è molto delicata: la Roma è impegnata nella rincorsa scudetto e pur senza protestare non ha gradito l’errore proJuve di domenica. L’Inter si sente bersagliata dagli arbitri e aspetta da quell’otto maggio un nuovo rigore. Ecco perché molti pensavano a Rocchi come l’uomo giusto. E invece Braschi a sorpresa ha designato Bergonzi. Può sembrare un azzardo, ma il fischietto di Genova è uno dei più in forma. Il segreto è quasi un paradosso: da quando ha perso la qualifica europea (a gennaio) e sa di essere a fine carriera (sarà dismesso a giugno per limiti d’età, salvo improbabile proroga), Bergonzi sta dirigendo alla grande e in modo sereno. La condizione migliore per evitare sviste e nuove polemiche.