(C. Zucchelli) La prima volta non si scorda mai. Lo sa bene Radja Nainggolan che, a Trigoria, viene descritto come «molto teso» in vista del derby. La sua tensione non è quella dei Totti e dei De Rossi o Florenzi, ma quella di un calciatore alla prima vera grande sfida della carriera. Come adrenalina, come cornice di pubblico, come emozione, Nainggolan domani sarà alle prime armi. Come calciatore, invece, sarà quello che è stato in questo primo mese di Roma: un punto fermo della squadra. A maggior ragione adesso che Pjanic non sta benissimo e che il c.t. del Belgio, Wilmots ha annunciato la sua presenza allo stadio: «Il Mondiale è il sogno di ogni giocatore e quindi anche il mio», ha detto il centrocampista a Sky.
Fondamentale A lui, come a Strootman e De Rossi, il compito di contrastare le ripartenze della Lazio: Garcia ha insistito molto su questo aspetto che ha definito «fondamentale », Nainggolan è già pronto a fare il mastino. Per il derby e per lanciare un messaggio alla Juventus: «Possiamo riprendere i bianconeri, spero che loro sbaglino qualcosa. Noi siamo un gruppo umile, possiamo farcela. La Lazio ha aggiunto sta andando forte, come noi in questo periodo, ma vogliamo vincere perché un derby è sempre un derby».
Esordiente Michel Bastos sarà convocato e potrebbe esordire nel secondo tempo. Come esterno alto o basso, dipenderà dal risultato e dalle esigenze. Intanto, è stato provato sia al posto di Torosidis sia come attaccante, posizione in cui secondo Garcia, con la sua imprevedibilità, può essere determinante. Soprattutto contro una squadra che, da quando c’è Reja, ha ritrovato equilibrio e solidità. Anche per questo Garcia ha studiato non solo le ultime partite della Lazio, ma anche quelle del passato. Visto che un derby «non si gioca, ma si vince» non si vuole far trovare impreparato.