(C.Zucchelli) Lasciano lo stadio, dopo aver cenato nella pancia dell’Olimpico, col morale un po’ più alto del previsto. «Andiamo a Napoli a giocare questa battaglia», dice Daniele De Rossi, il primo a parlare dopo la vittoria che consente alla Roma di andare al San Paolo, tra una settimana, con un (piccolo) vantaggio, e si fa portavoce del pensiero di tutto il gruppo. Un gruppo che, dopo il pareggio, pensava di aver quasi perso la finale e invece… «E invece — spiega De Rossi — siamo stati forti di testa. I piedi buoni li abbiamo sempre avuti, tecnicamente forse lo scorso anno eravamo anche più forti. Adesso però abbiamo questa mentalità grazie al nostro allenatore».
PROFETA E proprio lui, Rudi Garcia, si sforza di vedere il lato positivo della notte di Coppa. Alla vigilia era stato chiaro («dobbiamo evitare di prendere gol»), ma la Roma non lo ha ascoltato: «È vero — ammette il tecnico — ma l’importante è la vittoria. Certamente adesso loro sono obbligati a vincere. Un vantaggio non aver giocato domenica? Visto come è finita posso dire di sì». Fondamentale il gol nel finale di Gervinho: «Sul 2-2 volevo a tutti i costi la vittoria, anche perché sono convinto che il gol del 2-1 all’inizio del secondo tempo, dove noi abbiamo un po’ dormito, abbia cambiato tutto dal punto di vista psicologico». Adesso, per la qualificazione, «non c’è una favorita. Diciamo 50% per ognuno».Dello stesso avviso anche Totti: «Le qualità del Napoli hanno reso la partita molto dura. La qualificazione è tutta da giocare, ma segnare il terzo gol è stato fondamentale».
SUPER STROOTMAN Tra le note positive della serata, la maiuscola prestazione di Strootman. Garcia gli ha regalato un paragone che non ha bisogno di commenti: «Kevin è come una lavatrice: gli dai una palla brutta e lui la pulisce», l’Olimpico, dopo il gol, un minuto di applausi: «È stata la rete più bella della mia carriera — dice l’olandese —: abbiamo vinto col cuore, perché non abbiamo giocato molto bene. E ora sotto col derby».