(A. Pugliese) Ha ragione Garcia, la Roma deve diventare più cinica, essere più cattiva sotto porta. Perché costruire gioco lo costruisce, ma poi quando si tratta di concretizzare lo fa con un’efficacia differente. «Le partite vanno chiuse, senza dover rischiare » è stato il richiamo del tecnico francese alla squadra, memore del rischio corso al 93’ a Bologna, quando dopo aver sfiorato più volte il 20, è andato ad un passo dalla beffa firmata Christodoulopoulos.
Lo specchio dei numeri Del resto, i dati parlano chiaro: la Roma (dopo Juventus e Milan) è la squadra che tira di più in porta in assoluto, con 305 conclusioni (ma in 24 partite, una in meno rispetto alle squadre che la precedono), ma come percentuale realizzativa è addirittura settima, fuori anche dalla zona europea. Quel 16,1% cme percentuale realizzativa è anche figlio di una precisione minore nei tiri in porta, come testimonia anche la percentuale di tiri finiti nello specchio: il 45,9%, con Juventus, Torino, Napoli e Genoa che fanno meglio dei giallorossi. Intendiamoci, sono comunque numeri positivi, perché la Roma alberga sempre tra le prime, ma se si considera che quel terzo posto nei tiri totali potrebbe essere tranquillamente il primo a parità di partite, si capisce come il calo nelle altre due tabelle sia indicativo di una mancanza di precisione che poi, appunto, mette a rischio il grande lavoro fatto in partita da tutta la squadra.
Pendolo Miralem Ma degli attaccanti a disposizione di Garcia (c’è anche Pjanic, usato spesso nel tridente del 4231 e un paio di volte anche in quello d’attacco del 433), chi è che deve migliorare la mira? Di certo non Mattia Destro, che invece ha numeri che fanno paura: 10 tiri su 14 (71,4%) nello specchio della porta, con una percentuale realizzativa del 42,9%. In buona sostanza, Mattia segna un gol quasi ogni due tiri, roba da fantascienza. Gli altri, invece, possono migliorare tutti. Quello che tira di più in assoluto, un po’ a sorpresa, è quello meno attaccante di tutti, Miralem Pjanic, che però è anche quello che centra di meno la porta (38,2%). Un dato che potrebbe essere però «drogato» dalla maggior distanza dalla porta del bosniaco e quindi da un maggior percentuale di tiri dalla distanza.
Totti in calo Stride, invece, il dato relativo a Francesco Totti, che ha solo il 48,3% di tiri nello specchio della porta, dato inusuale per uno «preciso» come lui, avvalorato da quel 17,2% in termini di mercature lontano dai suoi standard abituali. In generale, però, una percentuale realizzativa che va dall’11,8% di Pjanic al 18,5% di Florenzi è di certo migliorabile, anche se nella valutazione dell’attaccante romano va tenuto conto del sua adattamento al ruolo e del suo lavoro in fase di copertura. Garcia ci sta lavorando su, per fare della Roma una squadra più affamata.