(A. Pugliese) «Totti? Il suo francese può migliorare, ma i suoi auguri mi hanno fatto piacere, come tutti gli altri. In particolare quelli di Daniele (De Rossi, ndr). Anche io spero di passare tanto tempo qui a Trigoria, magari anche nel nuovo centro di allenamento». Già, bene che andrà sarà nel 2017 (con lo stadio) ed allora Garcia ieri ha messo una seria ipoteca sul suo futuro giallorosso, almeno a parole (il contratto scade nel 2015). «Lavoro ogni giorno come se fosse il mio club per sempre — continua il francese — Il futuro non so cosa mi riserverà, ma per ora il progetto mi piace. Abbiamo cominciato ad imporci in Italia, l’obiettivo è fare in futuro lo stesso in Europa ». Prima, però, c’è la rincorsa alla Juve («Se non rallenta chiuderà ad oltre 100 punti, ma dovremo essere pronti se perde punti») e nella sfida a distanza la partita di stasera a Bologna può avere un peso specifico notevole: se la Roma vince va a 6 dai bianconeri ma con la gara da recuperare (con il Parma), in teoria il gap sarebbe di soli 3 punti.
Rispetto «Bisognerà vedere come reagiranno le squadre impegnate in Europa e la Juve è tra queste — continua il tecnico francese — Noi dobbiamo vincere a Bologna, una squadra, che merita rispetto e che da quando ha perso il suo giocatore migliore, Diamanti, sta facendo bene lo stesso. Non esistono gare già vinte, ma dobbiamo portarla a casa. I terzini? Abbiamo dei problemi, vedremo. Ma davanti alla difesa c’è uno come Strootman, che a livello difensivo aiuta centrocampo e difesa». Aiuto che Garcia chiede anche ai tifosi: «Sulla questione dei cori devono adeguarsi al regolamento, giusto o sbagliato che sia. Senza di loro, nel lungo periodo potremo avere un problema».
Mattia&Francesco Davanti, invece, non ci sarà Totti (problema muscolare al gluteo). Spazio ancora a Mattia Destro. «Lui ha bisogno di avere palloni nell’area, dobbiamo darglieli. È uno con il gol nel sangue, ma deve avere più continuità. Me lo aspetto io e forse anche il c.t. della Nazionale. Ha tutto per far bene ed essere importante anche in azzurro, ma deve dimostrare carattere e qualità ». Nel caso, chissà, quando tornerà anche Totti (Inter o Napoli) si potrà farli giocare insieme. «Con Francesco sono stato subito onesto ed è una cosa che lui ha apprezzato. Tra di noi c’è feeling: è una persona semplice e l’uomo è all’altezza del calciatore».
La posizione di Miralem E senza Totti, toccherà ancora a Pjanic inventare. «Sentire la fiducia di Garcia è indispensabile, crede molto in me — dice Miralem — Da quando è arrivato mi sono potuto mettere in evidenza, mi sento più maturo ». Tanto da essere l’ago della bilancia, capace di trasformare in corsa il 433 in 4231, alzandosi o abbassandosi in campo. «Garcia mi chiede di muovermi molto, per destabilizzare gli avversari. Con De Rossi e Strootman ci capiamo bene, il mister vuole un certo lavoro in fase difensiva». Al resto, in fase offensiva, ci pensa lui. «Lì ho totale libertà».