(A. Pugliese) – Cagliari, Ballardini aveva una stima così infinita di Radja Nainggolan che una volta si spinse addirittura a definirlo «uno che può giocare ovunque, anche in porta». In porta invece ieri il «ninja» ci ha infilato il suo primo gol giallorosso e forse è un destino che sia arrivato proprio davanti ad uno dei maestri sardi, lui che la Sardegna ce l’ha tatuata sul cuore (nel finale ha perso un parastinco, sopra c’era il disegno dei quattro mori). «Un gol da tre punti, ma conta vincere, non chi segna – dice il centrocampista belga – Non era facile, loro a lungo hanno giocato tutti dietro la linea della palla, cercando il contropiede. Potevamo chiuderla nel finale, con le ripartenze. L’importante è giocare sempre tutti uniti».
Rincorrendo la Juve Già, anche se in realtà per la Roma sarà anche importante il derby di Torino, con i giallorossi che sperano di accorciare sulla Juventus. «Finché la matematica ce lo permette, noi allo scudetto ci crederemo fino alla fine prosegue Radja Speriamo che gli altri sbaglino qualcosa, ma noi non dobbiamo buttare via un campionato così buono. Guarderò la Juve? No, preferisco il Cagliari, lì ho lasciato un pezzo di cuore». Appunto, soprattutto poi se la Roma riuscirà davvero a trovare con continuità anche i gol di Nainggolan (il 14° giallorosso stagionale a segno, terzo centro personale al Bologna considerando anche i due segnati con il Cagliari), uno degli aspetti su cui insiste molto in settimana Rudi Garcia. «Credo che nel derby di Torino possa succedere di tutto – dice il tecnico francese – In gare come questa non conta più la differenza delle squadre, ma solo l’orgoglio di vincere e soprattutto di non perdere. Noi per il momento abbiamo fatto il nostro, ora vedremo le altre. Se basteranno 88 punti per lo scudetto? Non lo so, di certo l’Europa toglie energie».
Tiratina d’orecchie A conti fatti, dunque, tre punti pesanti («Partita dura, c’è stato da soffrire, una vittoria preziosa », ha scritto Totti sul suo sito ufficiale), anche perché in trasferta la Roma negli ultimi 4 mesi aveva vinto una volta sola, a Verona. «È stata una vittoria importantissima, non è mai facile vincere sul campo di chi lotta per salvarsi, anche se nella ripresa abbiamo sprecato troppo, soffrendo nel finale continua Garcia . I giocatori devono capire che ci stiamo giocando qualcosa di meraviglioso, devono pensare più alla squadra e meno a se stessi. Mi riferisco all’impegno difensivo della prima linea (gli attaccanti, ndr). Va bene perché abbiamo vinto, ma dobbiamo sacrificarci di più, anche quando si è stanchi». Un po’ stanco è sembrato Gervinho, che ha sbagliato 23 strappi per lui inusuali. «Ma sull’10 e con la possibilità di ripartire mi serviva uno così veloce». Chissà, oggi tiferà per la velocità di qualcun altro, magari quella di Immobile e Cerci.