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GAZZETTA DELLO SPORT L’ivoriano sfrontato: “Io palla al piede più veloce di Bolt”

Gervinho

(A.Pugliese) Quando non gioca, nel suo tempo libero balla, canta ed a volte disegna anche abiti. «È una cosa che mi piace, ma­gari sarà il mio lavoro quando smetterò di giocare», ha detto appena sbarcato a Roma. Già, intanto quando invece gioca Gervinho disegna altro, gol bellissimi, con corse senza fi­ne. «Ma quella è una qualità naturale, ciascun giocatore ha la propria caratteristica ­ ha detto sempre nei primi giorni giallorossi ­. La mia è di pesare 65 chili e di saperli sca­ gliare in avanti. All’accade­ mia (ad Abidjan, in Costa d’Avorio, dove entrò a 11 an­ni, ndr) ho iniziato a correre sulla sabbia per affinare questa dote». Quella corsa gli ha cambiato la vita, come ha am­messo lui stesso. «Il calcio ha salvato la mia vita e quella della mia famiglia. Senza non so cosa avrei fatto, in Costa d’Avorio non ci sono molte opportunità».

GRAFFI AL CUORE  Quando invece è in campo, le occasioni e le opportunità da gol per la Ro­ ma fioccano eccome. E ieri Gervinho ha graffiato ancora, prima con un gol in verticale e uno «scavetto» d’autore su Reina, poi con quel destro in corsa che ha mandato in visi­ bilio l’Olimpico e smontato i sogni del Napoli. Adesso è lui l’uomo di Coppa, quello che dopo aver mandato al tappeto la Juventus, ieri ha dato due lob d’autore anche alla squa­ dra di Benitez. Due gol festeg­ giati entrambi con quel gesto del cuore verso la tribuna Monte Mario (dove ad assi­ stere alle sue imprese c’era la moglie) e che lo portano ad essere il goleador stagionale della Roma con 8 reti (5 in campionato, 3 in Coppa Ita­ lia). Forse è anche per questo che per Garcia è insostituibi­ le. «È in un momento di fidu­ cia totale, ma per me può an­ cora migliorare ­ dice il tecni­ co francese ­. Non in questa partita, dove aveva il piede caldo ed ha giocato alla gran­ de, ma in assoluto. Lui gioca per fare male agli avversari: gol o assist». Come Bolt Ed allora, forse, la rete ha ragione, Gervinho è il Bolt del football. «Palla al piede corro sicuramente più veloce io, senza vince ancora lui ­ ci scherza su a fine gara l’ivoriano ­. La partita? Ci ha ferito il loro pareggio, ma ab­biamo avuto coraggio nel vin­cerla. Mi ha fatto piacere il gol della vittoria, con quella cor­ sa sotto la Curva Sud».Prima, spesso, aveva cambiato posi­zione: da destra a sinistra e vi­ceversa. «È quello che vuole Garcia, questa volta mi ha chiesto esplicitamente di an­ dare a giocare a destra, per­ ché per Totti è più facile fare la giocata da sinistra a de­ stra». Così è stato, così Ger­vinho la lasciato il segno. L’ennesimo di una stagione già da incorniciare.

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