(La Gazzetta dello Sport) – Tutto dipende sempre da quale prospettiva guardi le cose. La prospettiva Mihajlovic è semplice: se davanti ti ritrovi un avversario fortissimo, hai la possibilità di compiere un’impresa. Niente paura, niente ansia, solo entusiasmo e voglia di misurare le proprie capacità. «La Roma è forte — spiega l’allenatore della Samp —, ma se la pressiamo alti…. Abbiamo visto che contro il Napoli ha sofferto quando l’iniziativa è stata in mano agli altri». Mihajlovic non guida il Napoli, ma, guarda caso, adotta esattamente lo stesso modulo, il 4-2-3-1, e con certezza lo condisce con la stessa sfrontatezza di Benitez: «Proviamoci — dice — vedremo alla fine chi ha avuto ragione. Le curve chiuse? Mi mancheranno i fischi». Lui ha già fatto risalire la Samp nella considerazione dei tifosi e di tutto il calcio italiano, ora vuole regalarsi anche un successo contro un avversario di primo livello, cosa che non gli è ancora riuscita. Le statistiche, tra l’altro, incoraggiano: da quando Mihajlovic è sulla panchina blucerchiata, cioè 11 partite, ha conquistato 19 punti, gli stessi collezionati nell’identico periodo dalla Roma.
Mossa Maxi Lopez non ci sarà, non ha recuperato e non è stato neppure convocato. Per sostituirlo ecco una vecchia idea: Eder centravanti, meno forza, più mobilità. «Okaka — sottolinea Mihajlovic — non ha ancora la condizione». Nel posto lasciato libero dal brasiliano, sulla sinistra dell’attacco, ecco la sorpresa: Pavel Wszolek, polacco, 22 anni ancora da compiere, corsa, talento e un carattere mica male. Prima di firmare per la Samp rifiutò di passare nel calcio tedesco perché i dirigenti del suo club e il suo procuratore non gli avevano chiesto un parere preventivo sul trasferimento. Proprio Wszolek, tra l’altro, fu una delle mosse tentate da Delio Rossi nel match di andata. Vinse la Roma 2 a 0, ma i gol di Benatia e Gervinho arrivarono nel finale, dopo che l’esterno d’attacco polacco era stato sostituito.