(C.Zucchelli) – È stato l’eroe della gara d’andata in campionato, quando con una doppietta ha reso indimenticabile la sfida di Garcia al suo ex maestro Benitez. Adesso Miralem Pjanic è chiamato a un’altra notte magica, nello stadio dove giocava Maradona, sotto i cui occhi, quel 18 ottobre, ha trasformato in gol una delle punizioni più belle della sua carriera. Domani, con Totti che dovrebbe partire dalla panchina, gli saranno affidati non solo i calci piazzati, ma anche tutti i lanci e le intuizioni che il bosniaco, con la sua classe (e ginocchio permettendo, il dolore si è attenuato) dovrà trasformare in oro.
I DUBBI Che sia in grado di farlo, col suo talento, ci sono pochi dubbi. Qualcuno in più, invece, ce n’è sul suo futuro: la Roma e il suo agente tedesco, Michael Becker, stanno discutendo il rinnovo del contratto in scadenza nel 2015 (altri incontri ci sono stati nei giorni scorsi lontano da Roma), la volontà è proseguire insieme e resistere alla corte dei grandi club d’Europa. Quali? Psg, Manchester United, Barcellona, Arsenal e Bayern Monaco, almeno stando alle parole del direttore delle giovanili del Metz, Denis Schaeffer, che a Insidefutbol ha detto: «Ho parlato con il suo agente un mese fa e mi ha detto che questi club vorrebbero Miralem. La Roma però, che sta lottando per lo scudetto, non vuole privarsene».
IL BONUS Adesso, a giugno chissà. Sempre secondo Schaeffer «in estate il ragazzo dovrebbe lasciare la Roma. A me piacerebbe che tornasse in Francia per giocare nel Psg, ma qualsiasi decisione prenderà sarà buona». E farebbe felice anche il club francese che lo ha visto crescere. Lo stesso Schaeffer conferma che le sue parole non sono poi così disinteressate, visto che il Metz, avendo cresciuto Pjanic fino ai 18 anni, ha diritto a quel «meccanismo di solidarietà» previsto dalla Fifa che garantisce ai club il 5% sulle vendite dei giocatori del vivaio, cresciuti nelle giovanili dai 12 ai 23 anni. «Ovunque andrà, ci sarà un bonus anche per il Metz e saremo felici». Magari non la Roma che, soprattutto da quando c’è Garcia, considera Pjanic un punto fermo del presente e del futuro. E farà di tutto per trattenerlo.