(U. Trani) – Si cambia alla terza partita: Garcia dixit. E, garantendo l’accesso alla finale di Coppa Italia, quella di Napoli diventa sicuramente la più importante. Tre giorni dopo il derby, sette dopo l’andata, finita come sappiamo, con quel 3 a 2 che lascia apertissimo il discorso qualificazione. Il francese adesso conta i suoi uomini. Li valuta e li pesa. Ne ha abbastanza per scegliere l’assetto più efficace e ovviamente gli interpreti più in forma. In una settimana che prevede comunque tre gare in otto giorni (il mini ciclo ha perso quella di partenza contro il Parma il 2 febbraio, ma domenica sera all’Olimpico arriva la Sampdoria di Mihajlovic), l’appuntamento al San Paolo è da preparare con grande attenzione. Perché qualche titolare è stanco e altri non stanno bene fisicamente. Oggi, nell’allenamento della vigilia, Rudi tirerà le somme. Per capire bene su chi può puntare domani sera. Pensando ai 90 minuti e non ai supplementari (è appendice ritenuta improbabile per il punteggio della sfida del 5 febbraio).
ROTAZIONE OFFENSIVA Il turnover, più stringato del solito, riguarderà l’attacco. Il tridente sarà nuovamente diverso, con Totti escluso eccellente dopo le due gare di fila giocate dall’inizio (e non concluse). Al suo posto Destro, preservato proprio per la semifinale di ritorno. Il ballottaggio vero è tra Ljajic e Florenzi. Il serbo ha sempre giocato in Coppa Italia e due volte su tre è stato titolare, contro la Sampdoria e contro il Napoli all’andata. Toccherebbe di nuovo a lui. Il suo impiego, però, non è scontato. L’azzurro garantisce maggiore equilibrio in una notte in cui il lavoro in fase di non possesso palla può fare la differenza. In questo casosoloun cambio. Perché davanti il terzo posto è di Gervinho, fondamentale per il gioco di Garcia, soprattutto in trasferta e contro un’avversaria a trazione anteriore. Con l’ivoriano, Destro e Ljajic insieme, più Pjanic a centrocampo, la formula sarebbe fin troppo spregiudicata, con il rischio che la squadra possa essere troppo sbilanciata. Stesso discorso anche per Bastos: il brasiliano, efficace soprattutto a sinistra nel secondo tempo del derby, è giocatore estremamente offensivo.
MODULO A SPECCHIO Il sistema di gioco della Roma è mutevole per scelta del tecnico di Nemours. Il 4-3-3 diventa spesso, quando i giallorossi hanno l’iniziativa (in pratica sempre, in serie A sono primi nel possesso palla), 4-2-3-1, cioè lo stesso assetto utilizzato da Benitez. Se c’è Pjanic in campo, accade sia in partenza che in corsa. Si è visto soprattutto nella ripresa del derby. Ma Garcia lo ha fatto anche quando al posto del bosniaco ha schierato Nainggolan. Il belga, assente domani perché squalificato, conosce il ruolo e, magari con caratteristiche diverse dal compagno, riesce a dare il giusto contributo. Va a far pressing sul regista avversario e cerca di conquistare il pallone. Senza Nainggolan, Pjanic non può riposare. Ma, come si è capito domenica, non è al top. Il francese potrebbe anche affidare quei compiti a Ljajic, entrato contro la Lazio proprio al posto del bosniaco e a fare il trequartista: la posizione piace al serbo che si è calato bene nella parte contro i biancocelesti. Così anche Florenzi partirebbe dall’inizio. Tornando a Pjanic, nei giorni scorsi il suo manager Becker ha incontrato, fuori Roma, il ds Sabatini per un aggiornamento sul rinnovo del contratto.
ESTERNI CONTATI Ieri Garcia si è ritrovato con la linea arretrata dimezzata: solo fisioterapia sia per Benatia che per Maicon. Contusioni per entrambi, al ginocchio destro per il primo e a quello sinistro per il secondo. E’ il terzino a preoccupare di più.Ma dietro c’è poca scelta, non essendo disponibili nè Balzaretti nè Dodò. Per lo staff medico, comunque, sono recuperabili. Se il brasiliano, però, non ce la facesse, Torosidis a destra e spazio a Romagnoli. Più il diciannovenne che Bastos, anche in considerazione degli esterni offensivi del Napoli. A sinistra serve un marcatore più di un fluidificante.