Nuovo appuntamento per la rubrica di GazzettaGiallorossa.it, che ha il compito di analizzare il meglio e il peggio della giornata calcistica, tra top e flop.
VOTO 0 LA PAPERA DI REINA
Delle mancanze difensive del Napoli abbiamo già avuto modo di parlare abbondantemente, ma finora l’estremo difensore spagnolo era rimasto esente da colpe specifiche. Nella trasferta bergamasca l’ex Liverpool dà il meglio di sè (ovvio eufemismo) all’inizio della ripresa quando Denis scaglia un tiro potente ma centrale dal limite dell’area. La palla sembra innocua per il buon Pepe che ci mette del suo sbagliando completamente l’intervento e finendo col farsi passare la sfera sotto il corpo nella più classica delle “panzate”. Forse aveva perso la concentrazione per pensare ai rigori dati alla Roma…@ivo_mauro
VOTO 1 LA PIOGGIA DELLA CAPITALE
Sul nubifragio che ha colpito Roma negli ultimi 7 giorni vanno fatti due discorsi paralleli: il primo riguarda la portata delle precipitazioni, ormai simile a regioni equatoriali del globo terreste (occhio alle battaglie di Al Gore), la seconda la gestione del match con il Parma da parte degli organi preposti, incapaci di annullare preventivamente la partita viste le condizioni critiche e costringendo il pubblico a raggiungere l’Olimpico sapendo benissimo che non si sarebbero potuti completare i 90′. L’arbitro De Marco ha fatto il resto, prima con il ridicolo lancio del pallone fatto “ad minchiam”, poi lasciando giocare 8′ senza nessun valore tecnico. Terzo mondo.
VOTO 2 LA QUALITA’ TECNICA DELL’INTER
Campagnaro, Rolando, Juan Jesus, Jonathan, Kuzmanovic, Kovavic, Taider, Nagatomo, Alvarez, Palacio. Questa la formazione schierata da Mazzarri contro la Juventus nel posticipo di domenica sera allo Stadium. Eccezion fatta per il povero Palacio, ormai prosciugato di energie e incapace di realizzare anche a due passi dalla porta (due clamorose occasioni una per tempo) i nerazzurri sono un mix tra giocatori tecnicamente aridi e giovani ancora da formare. Alvarez, a parte qualche lampo di inizio stagione, si conferma troppo lento e compassato per il calcio italiano, Kovacic non ha ancora il peso specifico per caricarsi il centrocampo sulle spalle, Nagatomo e Juan Jesus andrebbero rispediti al mittente (“Cavalli boni pe’ l’ammazzatora” Febbre da Cavallo). Se si aggiunge l’indisponibilità voluta e forzata rispettivamente di Guarin ed Hernanes ecco che appare chiaro il quadro della situazione. “Amala, Scarsa Inter amala…”
VOTO 3 LA SIMULAZIONE DI EMEGHARA
In questa 22sima giornata premio speciale per il miglior tuffo all’attaccante svizzero degli amaranto Innocent Emeghara. Nell’azione che ha portato al calcio di rigore poi trasformato da Paulinho per il secondo vantaggio ospite netta la simulazione del calciatore ex Lorient abbattuto da un cecchino sul leggerissimo contatto con l’estremo portiere di casa Frison. Decisione errata da parte di Bergonzi colto in fallo dalla velocità dell’azione: lampante nella moviola il tocco quasi impercettibile dell’etneo sul centravanti livornese. Caduta libera.
VOTO 4 I CHILI DI ANDERSON
Il centrocampista brasiliano, talento indiscusso e apprezzato ai tempi di Porto e Manchester United, ha fatto il suo esordio dal 1′ contro il Cagliari sabato pomeriggio. Montella in conferenza stampa aveva annunciato che il numero 88 viola non aveva più di mezzora nelle gambe e ancora molto lavoro da fare per mettersi al pari dei compagni dal punto di vista fisico. Ora dopo averlo “ammirato” il problema sembra essere di maggiore portata, visti quei 20 kg di sovrappeso che zavorrano la sua corsa per il campo. Più che il sostituto di Borja Valero, sembrava la controfigura dell’Adriano versione Roma. Ando(wai)…
VOTO 5 TUTTO AL ROVESCIO
Cercando un cavillo una domanda sorge spontanea: perchè partita sospesa per maltempo sì, e per il ferimento di un operatore tv causato da un lancio di petardi da parte di quattro imbecilli scappati dalle scuole no? Misteri della fede.
VOTO 6 IMMOBILE SCATENATO
L’attaccante granata raggiunge quota 11 nella classifica marcatori grazie alla gemma messa a segno allo stadio San Siro contro il Milan. In un primo tempo ad alta intensità da parte dei ragazzi di Ventura, a sbloccare la situazione al 17′ ci pensa il prodotto delle giovanili bianconere, scattato sul filo del fuorigioco su lancio di Moretti e abilissimo nel saltare Bonera con una finta a rientrare, prima di infilare Abbiati in diagonale con il destro. Menzione speciale per Alessio Cerci protagonista della giocata del match con un esterno sinistro pregevole ad imbeccare con i giri giusti Farnerud a pochi passi dalla linea di porta. Lo svedese vanifica tutto con un colpo di testa che sorvola la traversa. Roba da Nazionale.
VOTO 7 KEITA E CANDREVA FANNO DIMENTICARE HERNANES
La cessione del brasiliano non crea problemi al momento migliore della nuova Lazio di Edy Reja. I biancocelesti trovano in casa il sostituto ideale del calciatore approdato all’Inter dando più spazio al talento di Keita Baldè Diao, meglio conosciuto come Keita, autore contro i clivensi di una prova di altissimo livello accompagnata dall’altro giocatore di maggior estro alla corte del tecnico friulano vale a dire Antonio Candreva. Gol e assist per il senegalese, il quale prima trova la via del vantaggio pescando il nazionale italiano bravo a trovare la rete con un stop e dribbling concluso con un sinistro imparabile ad incrociare e nel secondo tempo chiude la contesa con il sigillo del ko grazie ad un sinistro da fuori deviato in maniera determinante da Canini. Chi lascia la strada vecchia per quella nuova…
VOTO 8 DOPPIETTA PER EL TANQUE
In una partita iniziata nel peggiore dei modi; la prima parte di gara viene caratterizzata da un fitto lancio di petardi dalla curva atalantina che ferisce alla mano un operatore televisivo. Il bomber argentino torna al gol dopo un stop forzato di due giornate e regala una splendida vittoria agli orobici guidati da Colantuono contro un avversario, il Napoli, risultato confuso e non all’altezza della lotta scudetto. Tiro potente da fuori con Reina impreparato, destro ad incrociare su assist assurdo di Inler, invito al bacio per la terza marcatura siglata da Maxi Moralez e abbraccio commovente al figlio appostato dietro la porta dopo la seconda marcatura calmando gli animi e lasciando spazio solo alla gioia dei tifosi della Dea. Me lo compri Papà.
VOTO 9 MAXI LOPEZ DECIDE IL DERBY
Ci pensa il biondo argentino tanto twettato nell’ultimo periodo non per le sue prestazioni sul campo, ma per quelle extra calcistiche della sua ex compagna Wanda Nara, a far pendere l’ago della bilancia nel derby della lanterna verso la sponda doriana con la rivincita più bella di chi sa soffrire. Inserito a sorpresa nell’undici iniziale il numero sette realizzala la rete che vale in un colpo solo tre punti e la supremazia cittadina, pareggiando i conti con il match di andata vinto dai rossoblu, e mandando in estasi i tifosi blucerchiati accorsi a Marassi nonostante la pioggia. Uno due veloce con il compagno di reparto Eder e tiro ad incrociare sul palo lontano della porta difesa da Perin per un gol da bomber vero; esordio con successo anche per il tecnico Mihajlovic al suo primo derby di Genova da allenatore. La rivincita di Porter.
VOTO 10 JUVENTUS, LA REGOLA DEL 3
Troppo forte la vecchia signora nel derby d’Italia contro un Inter lontanissima parente di quella del triplete e al tempo stesso ancora incredibilmente legata a quella irripetibile formazione. Lichtsteiner, Chiellini e Vidal stendono la squadra di Mazzarri senza replica (eccezione la rete della bandiera firmata Rolando), con tre gol di forza e astuzia come in precedenza era accaduto anche contro Napoli, Milan e Roma. Assolutamente impossibile già a questo punto fermare la corazzata bianconera sempre più capolista e ormai prossima alla vittoria del terzo scudetto consecutivo dell’era Conte. 3×3.
A cura di Papi&Piccinini