(D.Galli) – Quanta confusione sulle sanzioni previste dalle nuove norme sulla discriminazione territoriale. Il precedente assetto prevedeva l’automatismo delle sanzioni: chiusura del singolo settore alla prima violazione, porte chiuse in caso di recidiva, partita persa a tavolino più eventuali penalizzazioni dalla terza violazione in poi. Quando a ottobre il Milan incorre nella recidiva, e si vede chiudere San Siro, Galliani ottiene che il Consiglio Federale faccia marcia indietro. Il nuovo testo dell’art. 11 del Codice di Giustizia Sportiva prevede sempre la “squalifica” di uno o più settori alla prima violazione, ma con la condizionale: «Con la sospensione della esecuzione della sanzione – recita il Codice – gli organi di giustizia sportiva sottopongono la società ad un periodo di prova di un anno. Se durante il periodo di prova si incorre nella stessa violazione, la sospensione è revocata e la sanzione si applica in aggiunta a quella comminata per la nuova violazione».
Ecco spiegate le due giornate, e non una sola, di chiusura delle Curve Sud e Nord. L’automatismo, ripetiamo, non c’è più. Però il giudice sportivo può sempre applicare un ventaglio di sanzioni che va dalla chiusura sempre del singolo settore responsabile (è il minimo, quindi) fino all’esclusione dal campionato.