(F. Bovaio) Cosa dovremmo scrivere dopo quanto abbiamo visto nel derby di ieri vinto dalla Juve contro il Torino per 1- 0 con gol di Tevez? Che Rizzoli si è sbagliato nel valutare il netto fallo da rigore di Pirlo su El Khaddouri perché era coperto? No, perché l’arbitro aveva la visuale libera ed era vicino all’intervento. Che Rizzoli è stato ingannato dal movimento del granata, che prima si ferma e poi accentua la caduta? No, perché la dinamica dell’azione, semmai, agevola la decisione dell’arbitro, che non si trova in presenza di un movimento veloce e repentino dei protagonisti, ma di uno sgambetto voluto da Pirlo.
E che dovremmo scrivere della mancata espulsione di Vidal per doppia ammonizione sia alla fine del primo tempo, quando interrompe volontariamente con il braccio un’azione di Cerci, sia nel secondo, quando placca vistosamente Darmian? Che Rizzoli è stato generoso e non ha voluto calcare la mano? Ma dai, per favore. E non veniteci più a raccontare che lo stesso Rizzoli è il nostro miglior arbitro, quello che ci rappresenterà degnamente ai Mondiali e bla bla bla. Ieri con le sue decisioni sbagliatissime ha indirizzato la partita a favore della Juve, che forse non l’avrebbe vinta se lui avesse espulso Vidal alla fine del primo tempo o le avesse fischiato contro il rigore suddetto come avrebbe dovuto fare. Due decisioni della serie “nel dubbio pro Juve” che sono perfettamente in linea con la tradizione del nostro campionato e che si sommano alle ormai troppe favorevoli a quest’ultima che si sono accumulate nel corso del torneo. Il gol del possibile 2-1 annullato a Verona al Chievo per un clamoroso scambio di persona da parte del segnalinee; la rete viziata dal fuorigioco di Tevez che decise il derby di andata; l’immediato gol dell’1-0 in casa contro il Napoli convalidato nonostante il fuorigioco di Llorente e il rigore poi non concesso agli azzurri; il rigore che non c’era contro il Genoa perché il fallo era stato commesso fuori area e così via. Tutte decisioni al limite, diranno i sostenitori bianconeri, ma tutte prese adottando l’antico criterio del “nel dubbio, pro Juve”.
E Conte, per favore, ora non ci continui a raccontare storielle. Perché gli altri si arrabbiano e si vanno venire il fegato grosso mentre lui vince e si sbraita sapendo che tanto, nel dubbio, la sua squadra sarà sempre privilegiata da chi deve decidere per ruolo. Così è facile che il Torino non vinca un derby da diciannove anni e che la corsa dei bianconeri sembri inarrestabile. Ma noi continuiamo a crederci, perché siamo la Roma, che magari ha vinto meno degli altri, ma quando lo ha fatto ci è riuscita sempre in modo onesto e pulito, senza dubbi. Quelli che, invece, ci sono sempre stati sulle vittorie della Juve. La storia lo dice e i fatti continuano a dimostrarlo. Nel resto della giornata il Milan ha vinto 2-0 in casa della Sampdoria con i gol di Taarabt e Rami; l’Inter ha fatto solo 1-1 a S.Siro contro il Cagliari (rigore di Pinilla e rete di Rolando); il Verona ha vinto 3-2 a Livorno, il Chievo ha battuto 2-0 il Catania e Udinese- Atalanta è finita 1-1.