(A.Austini) Una mazzata. Doppia. La Roma era sicura di poter aprire le curve dell’Olimpico con la Sampdoria, invece dovrà tenerle chiuse sia domani che sabato 1°marzo con l’Inter.
La Corte di Giustizia Federale ha respinto il ricorso del club contro la doppia squalifica di Curva Sud e Nord, unita all’ammenda di 50mila euro. La sanzione era stata applicata per i cori di «discriminazione territoriale» («Vesuvio lavali col fuoco») cantati dai due settori dello stadio durante l’andata delle semifinali di Coppa Italia con il Napoli. Il Giudice Sportivo ha ritenuto di applicare la squalifica in campionato e la Corte non ha modificato la decisione: il turno per la gara in questione più la revoca della sospensiva della squalifica scattata dopo Roma-Napoli di campionato del 18 ottobre.
Era basato sull’ingiusto «slittamento» della sanzione in altra competizione più altri sei punti punti il ricorso di 21 pagine più allegati presentato ieri dal dg Mauro Baldissoni accompagnato dall’avvocato Antonio Conte in via Campania.La Roma ha contestato l’effettivo contenuto «discriminatorio» del coro e ha portato ad esempio una serie di comportamenti di altre tifoserie mai puniti dal Giudice, compreso quel «romano bastardo» urlato a più riprese da tutto lo stadio San Paolo mercoledì scorso e segnalato dai dirigenti giallorossi agli uomini della Procura Federale.
No, la regola sembra valere solo quando si insultano i napoletani. O Balotelli. La Roma ha anche richiesto di poter applicare la squalifica a partire dalla gara con l’Inter, per consentire l’ingresso dei tifosi che nel frattempo hanno acquistato il biglietto per domani. Niente da fare. Ricorso rigettato su tutta la linea e società costretta a rimborsare i tagliandi o a cambiarli (presso lo stesso punto vendita dove sono stati acquistati) con un biglietto di un altro settore. Alle partite contro la Samp e Inter si potrà assistere solo dai Distinti Sud, dal settore famiglie vicino alla Nord e dalle due tribune. Un Olimpico semi-deserto e desolante, come è stato in occasione di Roma-Verona alla seconda giornata, quando la chiusura della curva fu applicata in seguito alla squalifica della scorsa stagione. Per i cori cantati contro chi? Balotelli. In che partita? Roma-Napoli, ovviamente.
Ci è passata anche la Juve quest’anno e si è beccata la «class action» dei tifosi infastiditi nel vedere seduti nel posto che loro hanno pagato con l’abbonamento i bambini e gli accompagnatori invitati dal club bianconero. C’è il sospetto che la Corte ieri abbia rigettato il ricorso giallorosso per non suscitare l’irritazione juventina.
In sostanza, una norma folle, contestata da tutti, criticata pubblicamente dagli stessi Malagò, Abete e Beretta, continua ad essere applicata per non far torto a nessuno. Poi a fine stagione si cambierà. E mentre gli ultras romanisti si mobilitano per un raduno fuori dallo stadio domani, la società valuta eventuali ricorsi al Tnas o addirittura al Tar. Una corsa contro il tempo, visto che le motivazioni della Corte arriveranno fra 15 giorni. Intanto chi allo stadio ha cantato solo «forza Roma» deve restarsene a casa.