(A. Serafini) Non può essere un film già visto, ma a qualcuno probabilmente sarà capitato di ripensare alla serata dello Juventus Stadium, quando la Roma subiva la prima sconfitta stagionale del nuovo corso Garcia. Ieri al San Paolo l’epilogo è stato praticamente lo stesso, per modalità e dimensioni di una sconfitta che sicuramente non sarà digerita in fretta. L’uscita dei giallorossi verso il pullman che a breve li avrebbe accompagnati verso la stazione è una lunga passerella di musi lunghi, arrabbiati, delusi e poco intenzionati a fermarsi di fronte a microfoni e telecamere. Pjanic e Bastos si fermano fugacemente a parlare con Reveillere (ex compagno ai tempi del Lione), mentre il vecchio padrone di casa De Sanctis saluta i vecchi amici nella solita folta comitiva che compare nei sotterranei del San Paolo.
Il portiere romanista non ha problemi a metterci la faccia seguito a breve da Walter Sabatini, ironia del destino proprio il binomio che aveva accompagnato il post partita di Torino. «Siamo venuti a giocarcela in un campo difficile, questa è la verità – ha commentato il numero uno romanista – ma siamo stati ingenui e poco cinici nello sfruttare le occasioni che abbiamo costruito». Non arrivare poi alla finale dell’Olimpico aumenta il rammarico, considerando che gli errori commessi nella partita d’andata pesano come macigni sul risultato complessivo: «L’eliminazione va considerata nell’arco dei 180’, evidentemente abbiamo sbagliato di più. Forse il vantaggio di giocare il ritorno in trasferta ha inciso. Gli episodi hanno fatto la differenza».
La paura di poter subire un contraccolpo anche in campionato viene immediatamente interrotto da Sabatini, che incamerata la sconfitta, pensa già al futuro: «Il Napoli ora ci supererà in campionato? Vedrete che non succederà. Dopo la batosta di Torino abbiamo intrapreso una lunga serie di vittorie e proveremo a ripartire subito». Anche perché l’analisi della partita non lascia spazio alle interpretazioni: «Il Napoli è una grande squadra e i valori in campo tra le due formazioni sono simili. Noi poi siamo calati, ma non siamo stati annichiliti. Ha ragione Garcia quando ha detto che è colpa della gara d’andata. Ripartiremo subito: ho visto propositi bellicosi da parte di tutti nello spogliatoio, abbiamo un obiettivo in testa e lo perseguiremo fino alla fine».