(A.Austini) Il lupo più incazzato era lui. Così incazzato che se l’è presa con l’arbitro perché non ha dato il recupero nel secondo tempo per una partita chiusa da un pezzo. Prima del ko di Napoli, Rudi Garcia non aveva scoperto quanto una sconfitta a Roma possa portare al disfattismo. Ecco, gli sono bastati pochi giorni per sentirne di tutti i colori. Ma ieri ha vinto. E ha parlato lui.
«Dopo la Coppa Italia – accusa al termine della gara con la Samp – c’è stata mancanza di rispetto verso la mia squadra. La verità viene sempre dal campo ed è arrivata la risposta da parte di una Roma seconda in classifica, con numeri incredibili che andrebbero letti. Abbiamo la migliore difesa d’Italia e uno dei migliori attacchi».
Non ha un obiettivo particolare, «tutti sapete a cosa mi riferisco e non ho altro da aggiungere», preferisce sottolineare che «prima della partita non c’era nulla di positivo attorno a noi e avevamo tutto da perdere. Mancava il capitano, poi giocare in uno stadio così vuoto era un po’ strano, surreale: solo con una prestazione del genere potevamo vincerla. Dal punto di vista psicologico è arrivata la risposta che serviva. Abbiamo seguito la nostra strada: possesso palla, passaggi semplici e pressing. Quello che abbiamo dimenticato di fare a Napoli, ma la mia fiducia in questo gruppo è totale e penso sia giusto averla».
Le occasioni non erano mancate neppure nel derby e al San Paolo, bastava buttarla dentro e i giallorossi hanno ripreso a farlo contro la Samp. Uno su tutti. «Destro – dice con orgoglio Garcia – è un vero, grande attaccante. Se c’è Totti o lui giochiano in modo diverso, ma i dibattiti inutili li lascio a chi lo fa. Io dico solo che Mattia è un elemento molto importante della rosa: ha segnato 6 gol in una stagione che per lui è iniziata a dicembre. La maglia tolta? Preferisco succeda sempre, perché vuol dire che segna. Può farlo solo una volta a partita, per fortuna non si è ripetuto dopo il secondo gol» scherza dopo il rimprovero bonario sul campo.
Chiuso un ciclo infernale, si torna a respirare un po’. «Si è infortunato Maicon, speriamo non sia grave – prosegue il francese – mentre Benatia ha preso solo un colpo al bacino e ho preferito non rischiare. Ora dobbiamo riposare e preparare bene la partita di Bologna. Intanto guardiamo le altre in Europa senza giocare: per noi sarà un grande vantaggio che ci può aiutare ad andare in Champions».
L’obiettivo minimo, a questo punto, visto che la Roma «ha 9 punti in meno della Juve – ricorda Garcia – con una gara da recuperare. Se battiamo il Parma abbiamo una buona occasione. Sì, siamo ancora in corsa». A giudicare dal suo nervosismo crescente, Conte se n’è accorto.