(E. Menghi) – Con più di mezzo milione di euro di multe, la Roma ha il conto più salato dell’intera serie A. Dai banalissimi fumogeni ai cori discriminatori, passando per il walkie-talkie di Garcia, le sanzioni del giudice sportivo Tosel stanno costando caro alla società di Trigoria, che si ritrova con un ammontare di 583 mila euro da pagare. Soldi che potrebbero bastare per pagare lo stipendio a un giocatore: Florenzi non guadagna molto di più. E il divario dalle altre squadre del campionato italiano è enorme: il Napoli è secondo in questa speciale classifica con «solo» 200 mila euro, quasi un terzo rispetto alla Roma.
La Juventus si è aggiudicata il terzo gradino del podio, con 138 mila euro: 25 saranno spesi per gli striscioni inneggianti alla tragedia di Superga. Il club giallorosso dovrà invece pagarne il doppio per un tentativo dei propri tifosi di abbattere un cancello a Bologna e per aver lanciato quattro bengala. La multa più salata è arrivata appena dieci giorni fa, dopo i cori provocatori in Roma-Sampdoria, che hanno svuotato le casse di Trigoria e pure lo stadio, visto che con l’ammenda è arrivata anche la chiusura dei Distinti Sud, da aggiungere a quella delle curve, per la sfida con l’Inter. Il conto finale parla chiaro: quasi il 40% delle sanzioni pecuniarie che il giudice sportivo ha recapitato a Trigoria è causato dai cori discriminatori. Per la società il danno economico è doppio e sa di beffa: meno paganti e più multe da pagare.