(A. Austini) Il livello d’interesse è alto, la velocità e la trattativa un po’ meno, ma tutto lascia pensare che prima o poi la Roma dei due mondi sarà realtà. Il gruppo cinese Hna è tuttora in una fase di studio delle carte che dovrebbero portare all’ ingresso in Neep, la holding a «monte» di As Roma al momento controllata da americani (69%) e Unicredit (31%).
Nei giorni scorsi in Cina il «chairman» del colosso asiatico, Wang Jian, ha ricevuto Robert Needham di Raptor (la società di Pallotta) e gli uomini di Rotschild, l’advisor diretto da Alessandro Daffina che sta curando l’affare per conto di Unicredit. Si lavora sulla cessione ad Hna di una quota minoritaria, fra il 10 e il 15% di Neep, in attesa di un successivo aumento di capitale dedicato, attraverso il quale i cinesi cresceranno nell’azionariato. La spinta a investire nel calcio arriva direttamente dal governo, su input del nuovo presidente della repubblica popolare Xi Jinping. Il pallone come strumento di disciplina nel Paese e volano per altri accordi economici in Europa: l’operazione di Hna è solo una delle tante in corso. È proprio Wang Jian – e non il fondatore Chen Feng – a curare il dossier Roma, con l’obiettivo di chiudere gli accordi in primavera.
L’americano Needham, intanto, si è ricongiunto nella Capitale con Mark Pannes, il braccio destro di Pallotta, e l’architetto Dan Meis per firmare l’intesa con la banca d’affari Goldman Sachs, scelta come advisor finanziario del progetto. C’è stato un aggiornamento anche con il costruttore Luca Parnasi, che farà parte di una Newco ad hoc per lo stadio in via di costituzione. Ancora in certi i tempi del lancio ufficiale del progetto con il sindaco Marino, previsto inizialmente entro febbraio. Ma non c’è ancora una data.