(E. Menghi) – La Roma si risveglia, guidata da Destro e Pjanic, e dopo il derby pareggiato e il passo falso in Coppa Italia ritrova tre punti che la tengono viva nella lotta scudetto. Con Totti infortunato in tribuna e De Rossi neo papà in panchina, la fascia da capitano è affidata a Benatia, nonostante la presenza di Florenzi, unico altro romano e romanista della squadra. Destro fa il perno d’attacco, Pjanic parte a destra nel centrocampo, ma di fatto fa il trequartista aggiunto. Mihajlovic, che qualche fischio l’ha preso comunque anche se mancano le due curve dell’Olimpico, opta per Eder in avanti, con Gabbiadini, Soriano e Wszolek alle spalle. La partita non è bellissima, i ritmi sono bassi e nel silenzio dettato dall’assenza dei tifosi di Sud e Nord non ci sono lampi. I Distinti Sud animano il match con ulteriori provocatori cori contro il Napoli (il classico «Vesuvio lavali col fuoco»). La difesa blucerchiata è ben schierata e si fa trovare in perfetta linea quando Destro prova a scavalcarla, ma viene beccato in fuorigioco. Poco male, perché la palla era finita comodamente tra le braccia del portiere. I primi applausi timidi arrivano al 25’ per un’azione di Pjanic che prova a svegliare la Roma, Destro raccoglie e ottiene solo il calcio d’angolo. Un minuto dopo, Strootman lancia Gervinho, che scappa a Mustafi e calcia in porta, Da Costa non ci arriva, ma Gastaldello toglie dalla porta il pallone con un intervento che vale quanto un gol. Pjanic ci prova anche con il destro dalla distanza, ma la palla schizza sul fondo. La prima chance della Sampdoria arriva alla mezz’ora, Soriano calcia sotto le gambe di Castan, ma De Sanctis non si fa ingannare e blocca. Al 35’ Florenzi va sul fondo e crossa con il contagiri, ma Destro viene anticipato e la palla sfila in corner. Al 41’ Palombo regala il pallone a Pjanic, che vede e serve Strootman smarcato, ma l’olandese con il suo piede spara addosso al portiere, sciupando un’occasione preziosa. Poco dopo la Roma protesta per un fallo di mano di Mustafi in area, ma l’arbitro non concede il rigore. I giallorossi continuano ad attaccare senza sosta e, dopo tanti tiri sbagliati, arriva quello giusto. Al 44’ Destro incorna bene di testa e la mette nel sacco, trovando il gol che, a parole di Garcia, gli serviva per tornare ai suoi livelli. Per esultare si toglie la maglia e, oltre a prendersi il cartellino giallo, si prende anche la strigliata dell’allenatore. Al 6’ della ripresa Benatia tocca con il gomito il pallone in are, stavolta è la Sampdoria a protestare, ma l’arbitro è coerente e non concede il penalty. Al 9’ la Roma trova il raddoppio con Pjanic, uno dei migliori in campo, che con il destro su punizione scavalca la barriera e la mette dove Da Costa non può arrivare. La brutta notizia arriva da Maicon, che al 10’ si arrende al dolore ed è costretto ad uscire, lasciando il posto al giovane Romagnoli, che aveva già esordito con Zeman. Per il brasiliano sembra essere tornato il problema al ginocchio sinistro colpito da Lulic nel derby. Al 12’ arriva il 3-0 della Roma, che si è sciolta: Destro servito da Gervinho si gira e la piazza sotto il sette. Doppietta e sesto gol in nove presenze. La partita è chiusa, la Sampdoria non ha la forza di reagire e l’ingresso dell’ex Okaka passa inosservato, a parte qualche fischio di routine. La squadra di Mihajlovic resta in dieci al 36’ per l’espulsione di Gastaldello, che già ammonito entra male su Nainggolan guadagnando il secondo giallo. La Roma trionfa, anche senza Totti e senza curve.
Fonte: Iltempo.it