(M. Pinci) – Basta guardarlo in faccia per capire che, no, a Garcia la sconfitta di Napolinon è andata giù. Così come le parole del giorno dopo, i primissimi cauti processi, una velata diffidenza verso la Roma maltrattata in entrambi i big match della stagione. ANapoli in Coppa Italia come a Torino con la Juve, colpa forse del carattere della squadra, forse di qualche scelta dell’allenatore. «Ma parlarne è inutile come ‘enfoncer une port ouvert’, forzare una porta aperta», sbuffa Garcia: d’altronde il calendario offre già da stasera contro la Samp l’occasione per mantenere lo sguardo, seppure a distanza, sulla Juve schiacciasassi. «Vedrete dei lupi incazzati», avverte, dimostrando che della lingua italiana ha imparato anche le espressioni più colorite. Certo la testimonianza che il doppio passo falso tra derby e Napoli, costato la coppa e forse la possibilità di credere veramente nella rincorsa ai Conte boys, qualche segno sull’umore del francese l’ha lasciato. Complice, anche, la doppia chiusura delle curve dell’Olimpico per la solita discriminazione territoriale che costringerà le squadre a giocare davanti a 13mila occhi soltanto: «Metteremo in campo questa rabbia e questa frustrazione. Rispettiamo la Samp, ma dovremo vincere anche se davanti ci fosse il Bayern Monaco».
Non sarà il Bayern, eppure il rendimento dei blucerchiati con Mihajlovicracconta un gruppo solido e vincente: 10 punti nelle ultime 5 partite, unica capace di segnare 2 gol alla Juventus nel 2014. Garcia, che dopo la figuraccia del San Paolo ha chiesto a De Rossi (da venerdì di nuovo papà) e compagni di imparare a pensare da grande squadra anche in campo, replica sgranando i numeri che hanno fatto della Roma l’unica outsider al titolo, quasi a voler rimuovere le due gare consecutive senza segnare: «Abbiamo preso 10 punti su 12 e realizzato 10 gol subendone uno. Segneremo anche contro la Sampdoria», ringhia l’allenatore romanista. Costretto a rinunciare a Totti e al tifo delle curve.
Per avere i propri tifosi la Roma le aveva provate tutte, ieri però l’Alta Corte del Coni ha respinto la richiesta di sospensione cautelativa della squalifica, rimandando a martedì la discussione del merito. E in extremis il club, durante il tavolo tecnico con la questura, ha chiesto persino di ricollocare gli abbonati esclusi in altri settori: ipotesi respinta con forza. Non fosse altro perché la sanzione punta proprio a tenere fuori chi le curve le ha chiuse urlando cori indecenti