(F. Balzani) «Dopo aver visto il tabellone col 2-2 della Juve è aumentato il rammarico. Questa è la parola di oggi: rammarico », ha ammesso De Sanctis. Garcia vede il bicchiere mezzo pieno: «Non abbiamo perso punti, questo è positivo. Un pareggio fuori casa non è un brutto risultato ». Non lo sarebbe di sicuro a Napoli dove la Roma è attesa mercoledì dal terzo incontro di fuoco in 7 giorni: la semifinale di ritorno di coppa Italia (l’andata è finita 3-2 per Garcia) che vale la finale dell’Olimpico e la possibilità di “scucire” la coccarda proprio dalle maglie laziali a un anno di distanza dal derby del 26 maggio. Chissà se ci sarà Bastos, ieri all’esordio («ha fatto bene da atytaccante ma potrei schierarlo anche terzino», ha spiegato Garcia) e soffiato proprio ai partenopei. Il dubbio per la sfida del San Paolo, però, è sempre tra Totti e Destro.
Stavolta ad accomodarsi in panchina dovrebbe essere il capitano per far spazio all’ex-bomber del Siena. Sarà in campo, invece, De Sanctis che tornerà a Napoli per la prima volta da ex. «Sono curioso di capire che accoglienza mi riserveranno. Ma per quello che è stato il mio rapporto con la gente non posso che aspettarmi qualcosa di positivo. È vero però che molte volte nel calcio ci sono effetti incontrollabili. Mazzarri per esempio avrebbe meritato un altro trattamento al San Paolo, ma subentrano altri fattori che condizionano le opinioni della gente, come i giornalisti che non raccontano la verità. Fare bene per 4 anni e poi essere fischiato non credo sia costruttivo per il nostro campionato». Castan pensa a tutt’altro tipo di problemi: «L’attacco del Napoli è l’unico che ci ha messo in difficoltà, fanno molto movimento, sono fortissimi. Sarà una partita bella da vedere, non come quella con la Lazio».