(J. Manfredi) – La Roma frena nel derby ma sorride lo stesso: a farla restare in corsa per lo scudetto pensa Gomez che, in pieno recupero, blocca la Juve al Bentegodi e mantiene, virtualmente, inalterate le distanze dal 1° posto. E’ stata una sfida sottotono. Troppa la paura di perdere, anche tra i giallorossi. E, inevitabilmente, è venuta fuori una partita bloccata, ben sintetizzata dallo 0-0 finale.
UNA ROMA TROPPO PRUDENTE – La Roma può rimproverarsi di non essere riuscita a dare continuità alla propria azione nell’arco dei 90’. Ha giocato a sprazzi, spesso in maniera troppo leziosa, Ha, proabilmente, sofferto troppo la mancanza di un punto di riferimento in mezzo all’area. E, in tal senso, l’inserimento di Destro, all’82’, è parso eccessivamente tardivo.
LAZIO, OBIETTIVO CENTRATO – La Lazio, al contrario, può ritenersi soddisfatta. Voleva non perdere, ha centrato l’obiettivo. Reja ha perfettamente controllato la velocità di Gervinho, chiedendo un sacrificio in più a Ledesma e Gonzalez che non hanno mai fatto mancare il loro supporto ai difensori. Davanti, presumibilmente, la formazione biancoceleste poteva fare qualcosa di più ma è anche vero che quando, nella ripresa, si è rivisto Mauri, ha abbassato troppo il baricentro, finendo per fare il gioco di Benatia e Castan che non hanno più consentito a Candreva e a Klose di incidere.
ROMA CON TOTTI E PJANIC, REJA COL TRIDENTE – Garcia ha riproposto la squadra che aveva iniziato la sfida con il Parma, rilanciando dal 1’ Pjanic, Florenzi e Totti. Sul fronte opposto, Reja ha confermato il tridente offensivo Candreva-Klose-Keita ma è tornato alla difesa a quattro rilanciando Konko. A centrocampo, invece, ha deciso di affidare a Gonzalez il ruolo di vice-Biglia, squalificato.
LAZIO, BUON APPROCCIO – La Lazio è partita meglio, sorprendendo la Roma con un 4-5-1 che le ha dato profondità in ripartenza, grazie alla velocità di Keita e Candreva. I giallorossi hanno sofferto, hanno dovuto chiedere gli straordinari a Benatia e Castan per contenere Klose ma poi si sono ripresi il campo, costruendo occasioni in serie.
GOL ANNULLATO A GERVINHO – Al 25’ la Roma è anche riuscita a passare con Gervinho, lesto a riprendere una corta respinta di Berisha su un tiro di Maicon, ma il gol è stato giustamente annullato dal guardalinee per una millimetrica posizione di fuorigioco dell’attaccante ivoriano. Ancora da fuori la squadra di Garcia ha costruito i maggiori pericoli spaventando Berisha due volte con Totti ed una con Gervinho che non ha trovato lo specchio da favorevole posizione.
GIALLOROSSI INSIDIOSI SOLO DA FUORI – Strigliata da Garcia, la Roma ha avuto un impatto diverso nella ripresa ma ha continuato a faticare ad arrivare davanti alla porta malgrado il 4-2-3-1 ordinato dal tecnico francese. Così non le è rimasto che tentare di rendersi pericolosa con le conclusioni da fuori di Pjanic, Totti e Gervinho che, però, hanno continuato a peccare di precisione.
BASTOS NON BASTA – Qualcosa di più i giallorossi hanno fatto con l’ingresso di Bastos al posto di un evanescente Florenzi ma il brasiliano ha mancato la migliore occasione, nel finale, per schiodare lo 0-0 mettendo a lato di poco un buon suggerimento di un altro subentrato, Ljajic. La Lazio ha stretto fila e denti e, così, ha condotto in porto dignitosamente un risultato che vendica, almeno parzialmente, la sconfitta dell’andata. La strada per l’Europa, però, resta tutta in salita.