(F. Bianchi) – Quello che è successo mercoledì sera alla stadio San Paolo non è da Nazione civile: 500 tifosi della Roma sono rimasti “ostaggio” in tribuna sino alle 4 del mattino perché non c’erano treni, sino all’alba, per tornare da Napoli nella Capitale. Bloccati al freddo, senza poter mangiare, senza potersi muovere. Roberto Massucci, vicepresidente operativo dell’Osservatorio, spiega:”Non è possibile che la Roma non sappia che 500 suoi tifosi si sono dati appuntamento alla stazione Termini per partire per Napoli. Senza treni per tornare indietro“. Strano:i rapporti fra l’Osservatorio e il club di Mauro Baldissoni sono ottimi: ma il problema delle trasferte non è mai stato risolto (e non riguarda solo la Roma).
Fra tessera del tifoso e biglietti nominativi, possibile che accada ancora una cosa del genere? Sono pochi ormai i tifosi che seguono la squadra del cuore fuori casa. Quei pochi vengono anche scoraggiati. Ora si vuole fare diventare la tessera “del” tifoso in una vera tessera “per” il tifoso. Agevolazioni per i fedelissimi, anche nell’acquisto dei biglietti. Ma siamo ancora indietro rispetto a club stranieri che hanno al loro interno un “dipartimento tifosi” e si prendono cura anche dell’organizzazione delle trasferte. Come si è visto anche in finali di Champions.
Fra l’altro i rapporti fra tifosi del Napoli e della Roma sono pessimi, da anni. Gli ultrà giallorossi hanno rischiato l’agguato mercoledì sera. Ora i timori si spostano per la finale di maggio di Coppa Italia: da Napoli arriveranno migliaia di sostenitori della squadra di Benitez. Bisognerà organizzare le cose nel migliore dei modi, tenendo a bada eventuali malintenzionati. Della Roma come del Napoli.
Confermato: per la Roma curve chiuse con Samp e Inter
La corte federale della Figc ha respinto il ricorso della Roma: curve Nord e Sud chiuse domenica con la Sampdoria e contro l’Inter il 1 marzo. Il motivo? I cori di discriminazione territoriale contro in Napoli, nella partita di Coppa Italia all’Olimpica. La Roma era recidiva, la pena in precedenza era stata sospesa. Ma i soliti beceri, si sa, difficilmente si arrendono. Le norme, come dice Giancarlo Abete, non sono perfette. Ma, dopo la Juventus, adesso tocca alla Roma giocare senza i suoi ultrà. Un danno economico e d’immagine.
Il Tar boccia il Lecce: no ai 5 milioni del “paracadute”
Niente da fare, il Lecce, ora in Lega Pro, non avrà i cinque milioni di euro del “paracadute”, la cifra prevista per i club che retrocedono dalla serie A alla B. Il ricorso del club pugliese infatti è stato respinto. Probabile ricorso al Consiglio di Stato.