”La moviola in campo? Piu’ se ne parla e peggio e’. Contano i fatti. La tecnologia applicata al ‘gol non gol’ funziona ed e’ costosa. Ma se arriva la moviola in campo il calcio e’ finito”: lo ha detto a Bari Marcello Nicchi, presidente dell’Associazione arbitri italiani, a margine di un convegno su ‘L’etica nello sport: linee guida per una societa’ migliore’. Nicchi si e’ soffermato sul ruolo dei collaboratori d’area degli arbitri. “Gli arbitri di area funzionano. Non ci sono piu’ casi di ‘gol non gol’. Dopo c’e’ un altro discorso: gli arbitri di area hanno contribuito a determinare mediamente 80 situazioni di gioco. In 15 casi hanno fatto sbagliare l’arbitro della gara, 65 volte hanno invece azzeccato”.
“Il cartellino rosso per una entrata scomposta di un portiere in area? E’ una regola da rivedere. Sono fautore della rivisitazione – ha aggiunto Nicchi – perche’ la tripla sanzione, dal rosso al rigore al turno di squalifica, resta esagerata. E’ una norma da cambiare, figlia del tempo in cui il portiere Garella fece un fallaccio a Udine a valanga su Borgonovo e gli fece male. L’attuale normativa ha riportato il portiere nell’area di rigore. Il portiere che sbaglia l’intervento non va penalizzato oltre misura, mentre un intervento violento va sanzionato sia se a farlo e’ un portiere, sia se lo commette un altro giocatore”. Sul convegno barese, Nicchi ha sottolineato che “dibattere di etica e’ una operazione culturale importante, significa unirsi intorno alle regole per un beneficio comune. Questo incontro dimostra che che l’Aia non e’ chiusa nel suo palazzo di vetro – ha concluso – ma si dedica ai propri ragazzi ogni domenica in campo e durante la settimana mettendoli al riparo dai pericoli esterni”.
Fonte: Ansa