Settimana corta quella che accompagna la Roma alla partita di sabato sera contro il Chievo al Bentegodi di Verona. La vittoria sofferta di lunedì contro l’Udinese è stata rapidamente archiviata e la concentrazione si è spostata subito sul match contro i veneti. Garcia ha disposizione quasi tutta la rosa, fatta eccezione di Balzaretti, Strootman e De Rossi, che sconta il suo terzo ed ultimo turno di squalifica. In porta De Sanctis, reduce dalla formidabile prestazione di lunedì, mentre dovrebbe partire titolare Maicon sulla destra e far scalare Torosidis a sinistra, che si contenderà il posto con l’ormai recuperato Dodò. Centrocampo e attacco con l’imbarazzo della scelta, sia tatticamente che numericamente. Il 4-3-3 proposto contro l’Udinese e con il tridente offensivo Totti-Gervinho-Destro è stato efficacie, ma farebbe calare tutti gli assi fin dal primo minuto, mentre con Destro in panchina si potrebbe provare un eventuale arrembaggio finale. Sicuri del posto solo Pjanic, Nainggolan e Gervinho, con Taddei e Florenzi che si litigano il centrocampo e Totti che potrebbe anche riposare per l’imminente partita di martedì contro il Torino. Ljajic fuori dai giochi ancora una volta.
Dell’utilizzo dei suoi uomini Garcia è stato molto chiaro in conferenza stampa, a partire dalla gestione di Totti: “Francesco non solo è tornato, ma l’ha fatto in grande forma, fisica e mentale. La voglia di giocare ce l’ha sempre, dopo valuteremo con lui le cose. Non è una novità se dico che non può giocare per 5 volte di fila in 15 giorni tutti e 90 i minuti“. Sulla questione Ljajic: “Adem ha già dimostrato di essere decisivo ed è quello che mi aspetto dai miei attaccanti. Ci sono scelte da fare, ma per il momento conta che ognuno si senta importante. Vedrete che in questi giorni avremo bisogno di tutti“.
Se il rebus in campo sembra di difficile soluzione, un po’ più di luce sta venendo fuori nella questione stadio. Il 26 marzo alle ore 11, infatti, il presidente Pallotta presenterà attraverso una video presentazione il nuovo stadio della Roma presso la Sala della Protomoteca in Campidoglio. L’evento sarà presentato dal sindaco Ignazio Marino che ha dichiarato: “Non solo dovrà essere tutto in regola, ma anche in tempi brevi” – ha sottolineato il primo cittadino – “Non voglio opere che rimangano in costruzione per decenni. Chiederò a Pallotta che ci sia un impegno chiaro di lavoro che porti in due anni a completare l’opera. Vorrei che l’inizio della stagione 2016-17 possa inaugurare il nuovo stadio dell’As Roma“. E sulla possibilità di giocare nel nuovo stadio si è espresso anche Francesco Totti, scherzando: “Dipende da quando lo costruiscono! Io questo e altri due anni li faccio sicuro“. Il capitano ha poi continuato sul campionato: “Credevamo allo scudetto. Ora è svanito al 99%, è rimasta solo l’aritmetica. La Juventus è forte, inarrivabile. Sono tre anni che vincono, va dato loro merito. Quando le cose andavano meno bene avevano sempre un piccolo aiutino. Dati di fatto, visibili, che nessuno può negare. Il vero rimpianto è la Coppa Italia, dovevamo vincere bene all’andata contro il Napoli”. Il capitano ha poi concluso con uno sguardo fiducioso al futuro: “Con tre giocatori, uno per reparto, questa squadra può vincere il prossimo anno. La Roma deve essere questa e da qui bisogna ripartire e migliorare. Siamo molto affiatati. C’è una grossa unione come nel 2001, quando eravamo un tutt’uno anche fuori. Allenatore compreso, Garcia è speciale“.
di Matteo Isidori