(L.Valdiserri) È il momento di tirare fuori le unghie e Rudi Garcia lo ha capito.La Roma, colpita dall’infortunio di Strootman e indebolita dalla squalifica di De Rossi (oggi a Verona col Chievo, nell’anticipo delle 20.45, sconterà la terza e ultima giornata), deve difendere il secondo posto dall’attacco del Napoli. La sconfitta del San Paolo ha rimesso in gioco i milioni «certi» della Champions League e dover affrontare i preliminari ad agosto, nell’estate del dopo-Mondiale, è un rischio che il francese vuole evitare.
Benitez spinge molto sulla rimonta, dandola quasi per scontata. Garcia vuole togliere ogni timore ai suoi: «Arriveremo direttamente in Champions League. Quanto all’eliminazione del Napoli dall’Europa League, ci sono pro e contro: perdere non fa mai bene, ma avrà meno impegni. In ogni caso, la Roma ha il destino nelle sue mani».
E nei piedi di Totti e Gervinho, che per Garcia sono intoccabili anche se, per ragioni anagrafiche, il capitano non può giocare sempre e l’ivoriano, invece, lo fa. «Non è una novità che Francesco non possa fare 5 gare in due settimane per 90’ filati. Però contro l’Udinese è tornato alla grande e io sarei felice di vederlo ai Mondiali. Gervinho è unico per caratteristiche. Se ne avessi due, potrei fare una scelta. Così mi pare giusto dare continuità a chi produce gol, assist e partecipa alle azioni decisive». Destro potrebbe fare staffetta con Totti dopo un’ora. Ljajic deve riguadagnare la fiducia di Garcia, ma non è semplice. La trasferta di Verona è importante anche per questo: nello sprint finale c’è bisogno di tutti. Ieri Florenzi è stato provato tra i centrocampisti e Maicon tra le riserve. Ma è difficile pensarlo fuori.