(L. Valdiserri) – Sferragliando come uno dei dragster di American Graffiti, rischiando di esplodere in una nuvola di fumo un centimetro dopo il traguardo, la Roma porta a casa 3 punti fondamentali per la corsa al secondo posto: battuta per 3-2 un’Udinese mai doma e respinto l’assalto di Higuain che, con il suo gol al 90’ a Torino, aveva fatto iniziare la partita dell’Olimpico a pari punti con la Roma. Difficile, a quel punto, spiegare che i giallorossi devono recuperare ancora una partita (contro il Parma, il 2 aprile) e che il vantaggio nello scontro diretto conta come un punto in più in classifica.Non c’è dubbio che la Roma ha iniziato la gara con una pressione pesantissima sulle spalle e che ha tirato un sospiro di sollievo quando l’arbitro Tagliavento, al 93’, non ha fatto battere l’ultimo corner ai friulani perché era scaduto il tempo. Una decisione da regolamento ma che, senza colpa dell’arbitro, resta contraria allo spirito del gioco.
Garcia ha ottenuto il massimo da una situazione difficile, nella testa e nei muscoli, perché la Roma ha sofferto chiaramente le assenze di Strootman (sarà operato oggi ad Amsterdam e starà fuori almeno sei mesi) e di De Rossi (squalificato ancora per la prossima partita, sabato a Chievo). Taddei ce l’ha messa tutta, ma non può garantire la protezione alla difesa e le percussioni in avanti dell’olandese. Si è battuto con coraggio e nel finale ha anche conquistato di pura voglia il pallone del possibile 4-2, incredibilmente sprecato da Florenzi, però gli anni si sentono e il ruolo non è nemmeno il suo naturale. Non è un caso che il migliore della Roma sia stato il suo portiere, Morgan De Sanctis, miracoloso almeno tre volte su Totò Di Natale, che all’inizio l’ha presa molto sportivamente, complimentandosi con l’ex compagno di squadra per un miracolo al 31’ (una specie di calcio di rigore tirato in movimento) e poi l’ha mandato a quel paese alla terza grande parata sempre su conclusioni del numero 10 bianconero.
L’altro «grande vecchio » in campo, Francesco Totti, al rientro dopo il lungo infortunio, è stato decisivo fino a quando ha avuto fiato e gambe:ha segnato il primo gol, il numero 233 in serie A, con un piatto destro chirurgico in mezzo all’area e ha innescato Gervinho in contropiede per servire a Destro l’assist del 2-0. Nella ripresa, però, quando con lui è calata tutta la Roma, proprio Totti ha perso malamente a centrocampo il pallone che ha permesso a Pinzi di riaprire la partita. A far trascorrere un finale di gara tranquillo a Garcia e ai tifosi giallorossi non c’è riuscito neppure Torosidis, con un bel gol di sinistro da fuori area, perché a dieci minuti dalla fine, in mischia, Basta ha riaperto ancora la partita. L’impressione è che, almeno fino al rientro di De Rossi, la Roma sia costretta a rischiare più del solito e, forse, più del dovuto. Ieri aveva una panchina ai minimi termini e, contrariamente al solito, Florenzi non ha dato alcun contributo entrando in corsa. Il campionato è entrato in una fase in cui nessuna delle tre di testa sembra essere in perfetta salute, ma la Juve ha accumulato un vantaggio tale da non essere più in pericolo. Tra Roma e Napoli, invece, la lotta per il secondo posto pare ancora aperta. Sta a Garcia recuperare le energie residue e i giocatori per portare a termine una stagione eccellente, che la Roma merita di chiudere al secondo posto. Sarà importante anche il contributo positivo di una larga fetta di pubblico, che ieri ha fischiato i soliti cori contro Napoli e i napoletani.