(M. Cecchini) Più facile esaltare la Roma per le 19 partite senza gol subiti (solo 15 il passivo in campionato: due anni fa, al termine, furono 54 e l’anno scorso 56) oppure per il 16° marcatore diverso in stagione? Decidete voi. Certo, su questo versante, il club giallorosso santifica la rete di Bastos come «la numero 4000 in massima divisione», e quindi — poiché le reti rappresentano l’essenza del calcio — in vetrina finisce Michel Bastos, un brasiliano simbolo di una Roma che non finisce mai.
Corsa Brasile Inutile nasconderlo, l’esterno a gennaio era arrivato a Roma con l’etichette di calciatore ai titoli di coda (giocava in Arabia) e di «raccomandato » di Garcia, che lo aveva avuto al Lilla (come Gervinho). Ma se l’ivoriano ci ha messo poco per convincere tutti, Bastos finora ha masticato più panchina che gloria, anche se al suo arrivo aveva detto: «Voglio fare bene alla Roma per farmi prendere in considerazione da Scolari per il Mondiale ». L’obiettivo è difficile da centrare, ma la rete al Sassuolo gli apre nuovi orizzonti. «Sono orgoglioso, la cercavo da tempo questa rete — racconta —. È arrivata in un momento importante, sono contento. Siamo partiti bene, abbiamo fatto quel che voleva Garcia, anche se poi il Sassuolo ha guadagnato campo. L’importante era portare a casa i punti, l’abbiamo fatto. Tra Napoli e Juve non tiferò per nessuno. È importante vincere le nostre partite, poi vedremo dove saremo. L’abbraccio a Maicon? È un amico, come tutti i brasiliani che mi stanno aiutando. Mi aveva detto di sfruttare al massimo le opportunità. Ma tutti credono in me ed io li ringrazio».
Grinta Nainggolan Guarda avanti anche Nainggolan, che ammette come «un po’ di gestione fisica ci debba stare. Col Parma starò fuori per squalifica, ma poi ci sarà la gara di Cagliari, che per me è particolare. Siamo andati velocemente in vantaggio e abbiamo cercato di gestire. Destro al Mondiale? Parlano i numeri, sta andando alla grande, sta dando una grossa mano ed è nella miglior forma. È un giocatore forte, ma tutti si stanno mettendo a disposizione del tecnico. Il gruppo è molto unito».
Caso Ljajic Possibile, ma chi sembra ormai sempre più lontano è Adem Ljajic, col Sassuolo fuori dalle rotazioni offensive. Possibile che col Parma una chanche di subentro gli sia data, ma di sicuro a inizio stagione credeva di essere più protagonista. Con una Roma così, comunque, è difficile vivere di rimpianti. E vedrete che questo si noterà anche nell’assemblea dei soci prevista oggi per varare la ricapitalizzazione da cento milioni programmata (in realtà, però, 80 milioni sono già stati messi in cassa). E in vista di un «rosso» in bilancio a giugno previsto intorno ai 25 milioni, è possibile che anche l’addio di Ljajic possa servire alla Roma forse più delle 5 reti segnate finora. Il calcio delle cooperative del gol, d’altronde, a volte sa essere impietoso.